La forza del piacere’, a Napoli si parla di dolore sessuale Un convegno di esperti a palazzo Cappuccini il 16 e 17 ottobre

Fare luce sul dolore più intimo e sommerso delle donne, su alcune forme di dolore intrusive, subdole e molto difficili da riconoscere come il dolore della pelvi, il dolore della sfera genitale e il dolore sessuale. Sono i temi al centro della due giorni di lavori che si aprirà domani a palazzo Cappuccini a Napoli e vedrà impegnati medici ginecologi, ostetriche, psicologi, infermieri e fisioterapisti. “La forza del piacere” e “Gli intrecci del dolore” sono i titoli delle due sessioni del convegno.

La prima, domani alle 14, vedrà al centro un corso di sessuologica clinica tenuto da Raffaella De Simone, ginecologa e sessuologa, e sarà incentrato su come distinguere e diagnosticare le varie forme di dolore sessuale, dalla vulvodina all’atrofia vaginale, dal vaginismo alla dispareunia. “Gli intrecci del dolore”, in programma venerdì per tutta la giornata, tratterà invece le commorbità e le diagnosi differenziali delle forme di dolore genitale pelvico e sessuale. “Si tratta di argomenti difficili, di cui nell’aggiornamento scientifico ancora si parla molto poco, un po’ per retaggio culturale, un po’ perché gli esperti nel campo sono ancora pochi laddove invece, paradossalmente, i social sono invasi da influencers che parlano di endometriosi, vulvodinia e di come queste patologie hanno cambiato la loro vita e le loro relazioni – spiega Raffaella De Simone – Noi specialisti dobbiamo stare al passo con i tempi e soprattutto dobbiamo saper accogliere la richiesta di queste nostre pazienti che soffrono e chiedono di riavere indietro una buona qualità di vita”.

Tra le varie sessioni una sarà dedicata in particolare alle pazienti oncologiche, considerando che l’età delle donne che si ammalano di tumore alla mammella e di tumori della sfera ginecologica si è abbassata notevolmente. L’obiettivo è rispondere ad una domanda precisa: quanti specialisti ginecologi, senologi, chirurghi oncologi, al cospetto di una paziente con diagnosi di cancro a cui è stata salvata la vita, hanno pensato ‘già che vive è una gran fortuna?’ Ma come vive? Come va la sua vita quotidiana, la percezione del suo corpo, la sua genitalità, la sua relazione nella sessualità?