Alla vigilia delle elezioni regionali in Campania, il professore Leone Melillo — docente all’Università degli Studi di Napoli, avvocato civilista e canonista, visiting professor presso l’Università di San Isidro e presidente dell’Associazione internazionale Philosophy of Human Rights — offre una riflessione che intreccia politica, cultura e visione etica.
Secondo Melillo, la destra non può essere ridotta a una mera ideologia o appartenenza di partito: “Indro Montanelli ricordava che la destra è una civiltà, non un’idea politica. È una morale, un catechismo di comportamenti: disinteresse, correttezza, discrezione, orrore della demagogia”. Una visione che richiama, per il docente, l’eredità morale di Alcide De Gasperi: “Serve tornare alla pazienza, alla determinazione, al rispetto per l’avversario, valori ormai rari nella politica di oggi”.
Melillo sottolinea anche il richiamo al pensiero degasperiano nella politica attuale, evidenziando come il Governo guidato da Giorgia Meloni abbia riacceso il dibattito sul “nesso tra pedagogia e politica”, tema centrale nella formazione della classe dirigente.
Sul fronte elettorale, il professore osserva come il centrosinistra abbia già scelto Roberto Fico come candidato alla presidenza della Regione Campania, mentre nel centrodestra “si discute ancora di convergenza e programmi comuni”. E cita con ironia una celebre frase di Manlio Lupinacci rivolta a Enrico De Nicola: “Decida di decidere, se accetta di accettare”.
Quanto alle priorità per il futuro, Melillo individua tre pilastri: sanità, impresa e turismo. “Serve una programmazione seria del Servizio Sanitario Nazionale, favorendo al tempo stesso l’attività di impresa attraverso i fondi europei e internazionali, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030”. Il professore ha recentemente promosso un patto di collaborazione con l’Università di San Isidro (Buenos Aires) per rafforzare il dialogo accademico e imprenditoriale.
Infine, un’attenzione particolare al turismo, “vera ricchezza della Campania”, che — sottolinea Melillo — “deve valorizzare tutte le sue dimensioni: culturale, balneare, enogastronomica, naturale e religiosa, fino al turismo musicale, con eventi e festival capaci di trasformare la musica in un’occasione di scoperta e crescita per il territorio”.
Un pensiero che intreccia memoria e rinnovamento, visione etica e pragmatismo: la Campania che Melillo immagina è una regione capace di coniugare identità, sviluppo e responsabilità.