
di Amalia Angelino-Alla festa di Roma arriva il film prequel dedicato a un personaggio di “Mare Fuori”
«È un personaggio che mi ha cambiato la vita, come persona e come attrice. Mi ha dato modo di entrare in un mondo che ho sempre sognato e mi ha offerto l’opportunità di farmi conoscere. Le sarò sempre riconoscente». Così Maria Esposito, classe 2003, racconta il legame profondo con Rosa Ricci, il personaggio che l’ha consacrata tra i volti simbolo della serie Rai Mare Fuori, di cui si sono appena concluse le riprese della sesta stagione. L’attrice torna ora alle origini del suo ruolo nel film Io sono Rosa Ricci, diretto da Lyda Patitucci, presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma e in uscita nelle sale il 30 ottobre, distribuito da 01 Distribution.
Prodotto da Picomedia con Rai Cinema e in collaborazione con Netflix, il lungometraggio porta sul grande schermo un prequel che racconta la giovinezza della carismatica e implacabile figlia del boss Salvatore Ricci (interpretato da Raiz). «Si voleva aggiungere qualcosa di nuovo a un mondo già molto amato – spiega la regista Patitucci –. La domanda da cui siamo partiti è: che cosa ha vissuto questa ragazzina per essere già così determinata nella serie? Questo film è la nostra risposta».
Ambientato nella Napoli del 2020, il film mescola azione e dramma. Rosa, quindicenne, viene rapita durante un affare del padre con il trafficante sudamericano Augustin Torres (Jorge Perugorría) e portata su un’isola sperduta come ostaggio. Inizia così la sua lotta per la sopravvivenza e la libertà, in un confronto umano e psicologico con i suoi due giovani guardiani: l’ambizioso Gabriel (Juan Daniel Straube) e il più sensibile Victor (Andrea Arcangeli), con cui nasce una profonda affinità. «Con Lyda abbiamo lavorato molto per riportare Rosa indietro di cinque anni – racconta Esposito, che sarà ospite come ballerina per una notte a Ballando con le Stelle il 25 ottobre –. È stato difficile spogliare il personaggio di tutto ciò che aveva già acquisito nella serie. Ma in questo film si vede la vera umanità di Rosa. Si capisce da dove viene la sua rabbia, quella di una ragazza di quindici anni che non dovrebbe portare dentro tanto dolore. Anche io, grazie a questo film, l’ho capita meglio». Sul successo di Mare Fuori e sulla pressione che ne deriva, l’attrice confessa: «Ci sono periodi in cui riesco a gestirlo bene e vivo tutto con serenità, altri invece in cui mi sento più stressata. Avverto una grande responsabilità, perché so di essere un punto di riferimento per tanti giovani. Ma ho ancora molto da imparare e, come tutti, posso sbagliare. A volte penso di aver bruciato le tappe, ma sono grata per tutto ciò che questo personaggio mi ha dato». Portare al cinema una storia nata da una serie non è un percorso consueto nel panorama italiano. «Non ci sono preclusioni – spiega Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema – ma si tratta di un’operazione complessa, per la differenza di linguaggio tra serie e film. Tuttavia Mare Fuori si presta perfettamente a questo tipo di racconto. E se in futuro ci fosse un’altra occasione simile, perché no».


