Nuove sanzioni alla Russia, l’UE trova un’accordo travagliato

di Gianluca Gautieri – Approvato il decimo pacchetto di sanzioni alla Russia. La fumata bianca è giunta ieri sera dopo l’annuncio della presidenza svedese dell’Ue. Il pacchetto racchiude un complessivo da 11 miliardi di euro e riguarda limitazioni sulle esportazioni verso la Russia di componenti elettronici, macchinari, motori e pezzi di ricambio che potrebbero essere usati dall’esercito in Ucraina.


Le difficoltà nell’approvazione del provvedimento riguardavano il tetto proposto alle importazioni di gomma sintetica russa, che aveva trovato il blocco della Polonia che chiedeva misure più restrittive. La lamentela si basava sull’eccessiva altezza del tetto proposto alle importazioni, superiore alle quantità arrivata ogni anno dello scorso decennio.


Nel pacchetto sono state escluse le sanzioni sui diamanti e sul nucleare, fortemente richiesti da Kiev. Il divieto di importazione di diamanti russi ha trovato l’ostruzionismo del Belgio, paese per cui passa l’89% dei diamanti grezzi nel mondo, e che avrebbe trovato grandi difficoltà dalla rimozione dal mercato dei diamanti russi. Discorso analogo per il nucleare. Diversi paesi dell’Ue producono energia nucleare dipendendo direttamente da Rosatom, agenzia nucleare russa, che si era occupata dell’attivazione e del mantenimento (tramite esportazione di uranio) di 18 reattori nucleari sul suolo Ue, in seno a Bulgaria, Finlandia, Slovacchia, Ungheria e Repubblica Ceca. Citando l’ISPI, limitare le importazioni di uranio avrebbe “messo a rischio il 37% della produzione di energia della Repubblica Ceca e un terzo del fabbisogno di Bulgaria e Ungheria.”


La fumata bianca è dunque segnale di unità nell’Unione Europea, nonostante i discordanti interessi tra le varie Nazioni.