Campania, De Luca rompe il silenzio: si accende la sfida per la successione

Vincenzo De Luca torna a parlare e lo fa dai microfoni di RTL 102.5, scegliendo un palcoscenico nazionale per mandare messaggi chiari al Partito Democratico e al centrosinistra. Sullo sfondo, la corsa per la guida della Regione Campania, che si avvia a entrare nel vivo con la candidatura ormai data per certa di Roberto Fico.

La sfida oltre il candidato

Non si tratta solo di decidere chi sarà il prossimo presidente: la partita intreccia leadership locali, rapporti di forza interni e perfino dinamiche familiari. Da una parte, la destra è ancora a caccia di un nome competitivo; dall’altra, il “campo largo” che riunisce Pd, M5S e liste civiche vede l’appuntamento di novembre soprattutto come un test per misurare il peso delle singole forze.

L’ex presidente della Camera gode di un consenso trasversale: la sua vittoria viene considerata quasi scontata e persino Clemente Mastella, oggi impegnato a sostenere la candidatura del figlio Pellegrino con la lista Noi di Centro, ha espresso parole di apprezzamento nei suoi confronti.

Congresso Pd e il ruolo di Piero De Luca

In parallelo, il Pd campano apre una nuova fase con il congresso regionale. Oggi scadono i termini per le candidature alla segreteria e tutti gli indizi portano a Piero De Luca, figlio del governatore, destinato a guidare i dem regionali. L’elezione è attesa a fine mese, ma il deputato ha già iniziato a tessere la sua rete di alleanze, incontrando anche il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi.

Proprio Manfredi è uno dei registi più attivi nella costruzione della coalizione: spinge su Fico e lavora alla cosiddetta “tenda dei moderati”, una lista civica trasversale che punta a coinvolgere professionisti e società civile.

Il nodo delle liste: padre contro figlio

Il punto più delicato riguarda la composizione delle liste. Vincenzo De Luca chiede di poter portare due liste a suo nome, ma gli alleati intendono concedergliene una sola. Un paradosso politico è dietro l’angolo: sarà infatti Piero De Luca, come segretario Pd, a dover organizzare le liste del partito, che finiranno inevitabilmente in competizione con quelle sostenute dal padre.

Tra i dem, in pole position per una candidatura ci sono Enza Amato, presidente del Consiglio comunale di Napoli, e il sindaco di San Giorgio a Cremano, Giorgio Zinno. Nel M5S sono pronti a ricandidarsi tre degli eletti del 2020, mentre l’alleanza Verdi-Sinistra potrebbe puntare su Sergio D’Angelo, figura storica del terzo settore.

Italia Viva e l’ipotesi Cesaro jr.

Sul fronte renziano, Italia Viva potrebbe correre senza simbolo ma con nomi di peso. In cima alla lista spunta Armando Cesaro, coordinatore regionale e figlio di Luigi, ex senatore forzista più volte coinvolto in vicende giudiziarie. Una mossa che rischia di rievocare vecchie ombre ma che segnala la volontà di Iv di mantenere un proprio spazio in consiglio regionale.

Nero Fumo Afragola

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