On. Mario Furore (M5S): “Il governo Meloni volta le spalle alla pace e ai diritti”

Salerno – Dalla crisi in Medio Oriente al conflitto in Ucraina, passando per il caro energia e il lavoro giovanile: l’onorevole Mario Furore, europarlamentare del Movimento 5 Stelle, ha risposto a una serie di domande tracciando la linea politica del M5S su alcuni dei temi più caldi dell’agenda internazionale e nazionale.

Medio Oriente e Palestina

«Il Movimento 5 Stelle ha sempre sostenuto la soluzione dei due Stati e la fine del massacro contro il popolo palestinese, un vero genocidio», ha dichiarato Furore, criticando duramente il governo Meloni che ha respinto in Parlamento la mozione per il riconoscimento dello Stato di Palestina. «Un atto miope e sbagliato – ha aggiunto – che significa rinunciare al ruolo dell’Italia come promotrice di pace e dialogo. Giorgia Meloni è dalla parte sbagliata della storia».

Il ruolo dell’Unione Europea

Sul fronte europeo, l’europarlamentare sottolinea che l’UE «non sta facendo abbastanza, troppo schiacciata sulla logica del riarmo». Secondo Furore, in Medio Oriente Bruxelles dovrebbe vincolare aiuti e relazioni diplomatiche al rispetto del diritto internazionale umanitario, mentre per l’Ucraina «serve oggi più che mai un cessate il fuoco e una conferenza internazionale di pace».

Emergenze umanitarie

Il M5S propone corridoi umanitari sicuri, un rafforzamento degli aiuti logistici e sanitari, e la collaborazione con ONG e Nazioni Unite. «Abbiamo chiesto che l’UE sospenda la cooperazione militare con gli Stati che violano i diritti umani, come Israele: non possiamo finanziare chi bombarda ospedali e colpisce civili», afferma Furore.

Crisi energetica e inflazione

Secondo il M5S, l’Europa deve dare risposte strutturali: «Serve un nuovo Energy Recovery Plan per accelerare la transizione alle rinnovabili e rendere l’Europa indipendente dalle fonti fossili. In parallelo, proponiamo salario minimo europeo e tetto ai prezzi delle materie prime essenziali. La guerra non può diventare un alibi per arricchire pochi e impoverire i molti».

Lavoro e giovani

Il nodo del lavoro resta centrale: «Siamo stati i primi a proporre il salario minimo legale, ma il governo Meloni lo ha affossato. Vogliamo contrastare lavoro povero, precariato e sfruttamento. In Europa chiediamo investimenti in innovazione e coesione territoriale per creare opportunità nei territori colpiti da disoccupazione e spopolamento. I giovani devono poter scegliere di restare, non essere costretti a fuggire».