Casoria. Via Nazionale delle Puglie: marciapiedi? Un miraggio…

nazionale casoriadi Daniela Devecchi – In Via Nazionale delle Puglie, arteria di Arpino-Casoria, in moltissimi tratti non esistono marciapiedi… Nella migliore delle ipotesi sono cadenti tanto da impedire il normale passaggio dei pedoni. Non solo. Di notte, le illuminazioni, come è stato segnalato dai residenti, mancherebbero completamente, tanto che un qualsiasi passante dovrebbe addirittura camminare col “giubbotto catarifrangente” per farsi notare dai tanti automezzi che, di giorno in giorno, percorrono la strada sempre a alta velocità. In passato il morto ci è scappato e di recente, qualche abitante ha finito quasiper essere investito da un’auto in corsa. Una pericolosità senza fine se si pensa che l’area è abitata datantissimi bambini, disabili e anziani. Uscire di casa, negli ultimi tempi, dato che non esiste freno “alla corsa in strada” per gli automobilisti, è diventata quasi una scommessa: i minori non possono allontanarsi e alla minima distrazione potrebbero locandinaCorsoGiornalismoXNANOTVessere travolti… Nessuna novità dato che pur stando attenti, le luci mancano in molti tratti. Quindi il guidatore più distratto non riuscirebbe nemmeno a notare un cittadino che passa, e facilmente può “buttarlo sotto”. Peggio, il buiame che ormai la fa da padrone per questa via, come in tante altre del casoriano, favorisce episodi di micro, macro criminalità e prostituzione.. Un circolo senza fine che ad oggi, i casoriani hanno segnalato più volte senza nessun intervento incisivo da parte del comune. “E’ un’altra Casoria, una zona lontana dal centro, che le istituzioni non guardano!”, come ha affermato Rosa, storica cittadina. E con l’iniziativa delle telecamere mobili, che sembra stia dando risultati “speranzosi”, i residenti hanno chiesto l’imposizione di almeno una di queste sulla loro via: “Servirebbe a impedire quantomeno atti criminosi- ha affermato Carmine, altro abitatore- in merito alla mancanza di marciapiedi e al buio… Per ora purtroppo non ci resta che pregare!”.