VIDEO – Frattaminore. Scarpe rosse e palloncini bianchi per Katia Perrotta e suo figlio Luigi

di Mariarosaria Di Chiara – Una fiaccolata per ricordare Katia Perrotta e suo figlio Luigi. Scarpe rosse e palloncini bianchi per non dimenticare tutte le vittime di femminicidio ed infanticidio. La manifestazione, è stata organizzata dal sindaco Giuseppe Bencivenga e dalla sua amministrazione all’indomani dei funerali di Katia e Luigi, uccisi dal marito e padre Gennaro Iovinella. Quest’ultimo nella mattinata di lunedì 5 dicembre, dopo aver messo fine alle vite di sua moglie e di suo figlio, si è impiccato. All’origine del gesto numerosi dissensi di natura economica e un imminente divorzio. Angoscia e sgomento sono i sentimenti di amici, conoscenti e semplici cittadini frattaminoresi che si sono stretti attorno alla famiglia affranta dal dolore. Il corteo, che nella serata di venerdì 9 dicembre, ha attraversato le vie del paese, ha visto un’ampia partecipazione da parte degli abitanti del comune. «Purtroppo – afferma l’assessore alla cultura Antonella Letterauno dei più grossi ostacoli da superare, quando una donna è vittima di violenza, è la paura. Si ha paura non solo del proprio carnefice, ma del giudizio, della solitudine, delle difficoltà che inevitabilmente si dovranno affrontare. E la paura spinge a non denunciare. Spero che il gesto di pregare davanti alle scarpe rosse sensibilizzi alla solidarietà: se conosciamo qualcuno che subisce violenze, e ha paura di denunciare, impariamo a non farci “i fatti nostri”: tendiamole una mano, ascoltiamola, convinciamola che ci sono, anche al Comune, figure specializzate come psicologhe e assistenti sociali in grado di aiutare. Non aspettiamo le tragedie per poi ricordare le vittime: solidarietà è agire per prevenire». Al termine del corteo, conclusosi in Piazza S. Maurizio, una preghiera attorno alle scarpe rosse è stata seguita dal volo di palloncini bianchi. Il silenzio è stato interrotto solo dagli applausi e dalla commozione dei presenti. «Grazie da tutti noi a tutti i presenti, in particolare a padre Aldo, padre Giorgio e padre Maurizio per averci guidato nella preghiera. – ha concluso Bencivenga. – Per katia, per Luigi. Affinché la luce della solidarietà vinca sull’ombra della paura. Perché la loro morte non sia stata inutile. Perché possa essere l’ultima volta che le scarpe rosse restano appoggiate a terra come simbolo, e non indossate per un giorno di festa»

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