A Sant’Antimo è in corso una furiosa polemica tra la Polisportiva e il Comune. L’ente statale ha comunicato alla Polisportiva Sant’Antimo che tra il 20 agosto ed il 20 ottobre, in seguito ad un’ ordinanza del Consiglio di Stato del 30 luglio, deve lasciare l’impianto di via Marconi. Ma la società sportiva ha chiuso la struttura, ha disdetto i contratti in essere, anche quello con il calcio Napoli, che aveva spostato a S.Antimo il settore giovanile, ha licenziato tutti gli addetti e si è rifiutata di consegnare le chiavi al comune.
Il provvedimento emesso dal Consiglio di Stato mette fine alla gestione dell’impianto sportivo da parte della Polisportiva S.Antimo, che fa capo alla famiglia Cesaro. Ad ottobre scorso, la Giunta del neoeletto sindaco Aurelio Russo aveva revocato il contratto di gestione della struttura, affidata dal 2002 e per 33 anni alla Polisportiva S.Antimo. Morosità sia nei confronti dell’ente pubblico, diversi i canoni di locazione non pagati, sia del Credito Sportivo, con il quale erano stati contratti due mutui per ristrutturare il palazzetto dello sport.
L’interdittiva antimafia, che ha colpito successivamente la società sportiva, ha messo fine a qualsiasi possibilità di accordarsi con l’Ente pubblico per rimediare alle inadempienze contrattuali. Il ricorso al Tar della Polisportiva Sant’Antimo è stato vanificato dall’ordinanza del Consiglio di Stato. Fallito il tentativo di farsi consegnare le chiavi della struttura, il sindaco ha minacciato di denunciare alla Procura della Repubblica la Polisportiva Sant’Antimo, che adduce come motivo del diniego la necessità di mantenere inalterata la situazione degli spazi in attesa della perizia di parte dell’avvocato della Polisportiva, con una tempistica stimata di circa 6 mesi.