Parco Verde di Caivano

Arresti a Caivano. Erano pusher di professione con retribuzioni e giorno di riposo.

“Il lavoro nobilita l’uomo”. Ma quale? Anche quello del pusher?

Inchiesta attuata nel Parco Verde di Caivano.  La scorsa mattina sono state sette le ordinanze di custodia cautelare in cella a firma del giudice per le indagini preliminari Egle Pilla del Tribunale di Napoli. Due non notificate perché i destinatari sono risultati irreperibili.

L’operazione ha riscontrato sul territorio selezionato la presenza di uomini che di quella del pusher ne hanno fatto da un bel po’ di tempo una vera e propria professione, con tanto di orari di lavoro organizzati, retribuzioni, licenziamenti ed assunzioni. Manca solo una cosa insomma: la legalizzazione del contratto ed è fatta. Pronti al devasto.

A sollevare la questione è stato l’arresto del 28enne Luigi D’Ambra che retribuiva 800 euro, lavorando su una piazza di spaccio a lui consegnata, in maniera subordinata naturalmente, dalle ore 11 del mattino fino alle 20. E coerentemente a qualsiasi altro impiego, la domenica era di riposo.

Il tutto surrealmente confermato da un’intercettazione telefonica ottenuta dagli inquirenti tra l’arrestato e la sua fidanzata qualche tempo prima di ottenere il lavoro su una piazza del Parco Verde. Si estrapola dalla conversazione pervenuta quello che è il dubbio da parte del protagonista della vicenda sul se lasciare o meno la precedente piazza per cui lavorava anche fino a mezzanotte, dalle otto del mattino. Quindi un lavoro che andava avanti da un po’. La fidanzata cerca di consigliarlo ed è lui stesso ad affermare che con questo nuovo impiego ha più tempo per loro, più tempo libero e la sera cena a casa, con tanto di giorno di riposo. Insomma un “signor” lavoro come la sua compagna afferma, in seguito alla descrizione.

Paradossalmente inaccettabile e incredibile.