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La patente arriverà a costare 1000 euro: aggiunto il 22% di IVA da pagare e retroattività sugli ultimi cinque anni

Scuole guide sotto tiro: la sentenza della Corte di Giustizia introduce un nuovo regime fiscale.

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Il prezzo della patente arriva alle stelle, poichè si constringe ora a pagare il 22% di IVA dalla quale si era stati esenti fino ad oggi dal 1972.

Ma in seguito al provvedimento della Corte di Giustizia, oltre che l’aumento per i nuovi iscritti, viene imposto anche il recupero retroattivo dell’imposta sugli ultimi cinque anni, indetta dall’Agenzia delle Entrate. Insomma dovrebbero pagare la differenza  coloro che hanno acquisito la patente tra il 2014 e il 2018. Si tratta di 3,8 milioni di patenti.

L’attuazione di questa legge è determinata dal fatto che l’autoscuola non sia più considerata al pari di una qualsiasi scuola o università. Ciò comporta conseguenze importanti.

Il prezzo per conseguire la patente può arrivare anche a 1000 euro con lezioni teoriche e pratiche a causa dell’IVA; per i gestori delle scuole sarà difficile poter risanare il debito causato dal recupero retroattivo dell’imposta, con ricadute degli oneri sui titolari; sarà inevitabile, inoltre, un calo drastico delle lezioni di guida che danneggeranno sicuramente la sicurezza stradale.

Il 18 settembre si è tenuto uno sciopero di portata nazionale guidato dalle associazioni di settore Unasca e Confarca. Tutte le serrande sono state abbassate, lezioni ed esami sabotati con circa il 50% di perdite per quel giorno. Associati e non si sono confrontati con tributaristi e legali al centro congressi dell’hotel Barcelò Aran Mantegna di Roma.

Mentre arrivano le conferme che i primi accertamenti fiscali sono già iniziati – dichiara Emilio Patella, Segretario nazionale delle Autoscuole Unasca –, le nostre attività si interrogano su come far fronte alla minaccia del recupero di cinque anni di Iva mai incassata. La stima, al ribasso, è di circa 110mila euro per ciascuna delle 7mila autoscuole attive in Italia. Significa vendere la casa. Voglio sperare che la politica sia in grado di evitare questa macelleria sociale con un intervento veloce che ribadisca la certezza del diritto e la possibilità di formare le persone alla sicurezza stradale”.