Parla la famiglia di Andrea, il bambino autistico escluso dalla recita scolastica: la scuola con le dichiarazioni dell’avvocato Franzese ha perso l’occasione di scusarsi


La vicenda del bambino autistico escluso dalla recita scolastica si arricchisce di particolari e dopo l’intervento dell’avvocato della scuola arrivano subito le risposte della madre e del loro avvocato difensore.

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Intanto domani alle 10,00 RAI 1 manderà una intervista ai genitori che chiarisce definitivamente quanto accaduto. La nostra redazione è riuscita a raccogliere le dichiarazioni della famiglia e del loro legale che vi mostriamo di seguito.
Ecco cosa sottolinea l’avvocato penalista Sergio Pisani, difensore della famiglia del piccolo: “Finora seguivo la vicenda dai giornali pur avendo avuto mandato dalla madre del piccolo e conoscendo l’esatta scansione dei fatti mi sembra che il legale dell’Istituto abbia spostato l’attenzione su tutt’altre questioni che da quanto mi riferisce la mia assistita sembrano anche infondate. Secondo me l’Istituto con l’intervento del suo legale con la stampa ha perso l”occasione per chiedere scusa alla famiglia”.

Ecco le dichiarazioni della madre:
Leggo le dichiarazioni dell’avvocato Franzese e gli rispondo che noi abbiamo riconfermato il piccolo nella scuola per l’anno scolastico 2019/2020 perchè non potevamo iscriverlo in una scuola pubblica ma, nel momento dell’iscrizione ci siamo raccomandati con la preside che non si ripetessero episodi come l’anno precedente, e cioè dimenticanza nel cambiare i pannolini e svogliatezza nel farlo mangiare, la preside, ci rassicurò che non sarebbe successo. Tutto questo però, non è avvenuto, il bambino non era seguito più degli altri bambini come afferna l’avvocato, ma la scuola si limitava a cambiargli i pannolini perchè pagati extra sotto loro proposta di soluzione al nostro problema di non avere il sostegno. Quest’anno però, gli episodi si sono ripetuti, tanto che più volte ci sono state comunicazioni da parte nostra alla preside che il piccolo non era curato adeguatamente, tanto che, una volta mi è ritornato a casa senza calzini e con le scarpe inzuppate di pipì e alla mia lamentela, mi è stato risposto dalla maestra che aveva il cambio della tuta ma non dei calzini e, al posto di avvisarmi immediatamente e di farsi portare scarpe e calzini, mi manda un audio dicendomi che lo trovavo senza calzini e con le scarpe inzuppate di pipì, concludendo i suoi messaggi come al solito “perdonatemi però purtroppo non dipende da me”, mi chiedo quindi io da chi dipende. Altre volte è successo che il piccolo è ritornato a casa con il pannolino sporco ed ogni volta non dipendeva da lei ed è per questo che ci siamo rivolti alla preside, la quale, accettandolo a scuola senza 104 si era assunta lei tutte le responsabilità previo pagamento quota extra e, l’ennesima volta che è successo, e soprattutto con l’esclusione dalla recita, goccia che ha fstto traboccare il vaso, la preside ha detto che se siamo poco elastici la costringiamo a comunicarci di non poter tenere il bambino a scuola, ma “poco elastici” significa accettare che il proprio bambino arrivi a casa sporco, digiuno, con ld scarpe inzuppate di pipì o con la cacca che gli arriva fin dietro la schiena?… È successo anche questo. Per quanto riguarda l’episodio della recita, la maestra non mi ha convocata più volte, ma in una conversazione velocissima lunedì pomeriggio, inerente all’incontro mattutino che avemmo quando accompagnai Andrea a scuola, mi disse “stamattina mi sono dimenticata di dirvi di portare le salviette imbevute se domani me le portate così parliamo della recita”. A prescindere che non c’era niente da parlare poichè io a inizio anno dissi che mio figlio doveva partecipare a tutto, il mio piccolo l’indomani non andò a scuola perchè raffreddato e la maestra invece di chiamarmi, informa un’altra mamma e pubblica la lista senza il nome di mio figlio, dicendomi successivamente, dopo la mia sfuriata, che lo avrebbe inserito “se proprio ci tenevo” e sempre successivamente, a fatto già avvenuto, mi ha detto che non gli aveva fatto nemmeno la foto di Natale come a tutti gli altri giustificandosi che mi chiedeva di tenerlo fermo per scattargliela, ma questo, perchè non me lo ha detto prima dell’accaduto, quando la ha scattata a tutti gli altri bambini? Concludo dicendo che in un messaggio audio alla maestra ho fatto presente che “ero stata sempre tollerente ma che mi stavo scocciando della situazione”, quindi non sono msi stata contenta e, quando parlavo che Andrea migliorava, era per raccontare dei risultati del bambino e non per dare il merito a loro, era una parola di sfogo di una mamma. Concludo inoltre, dicendo all’avvocato Franzese di non spostare il discorso dall’episodio di emarginazione avvenuto adesso.