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Afragola, i commercianti al Sindaco Grillo: “Aiutaci a non fallire”

Questa mattina 100 commercianti hanno protocollato una lettera al Sindaco di Afragola Claudio Grillo. I lavoratori chiedono di attuare alcune misure per consentire alle attività di non chiudere definitivamente:

Egr. Sindaco,

il protrarsi della crisi derivata dall’epidemia del COVID-19 e le giuste restrizioni che ne
sono conseguite stanno mettendo a dura prova la resistenza della partite iva della città, premesso che esse, sono il motore dell’economia locale, e che gli ammortizzatori sociali finora attuati, a tutti i livelli istituzionali, sebbene indispensabili e necessari, non risultano risolutivi per le difficoltà delle partite iva.
Tenuto conto di tutte le misure poste in essere fino ad ora, in primis dal Governo centrale e poi dalla Regione Campania, i sottoscritti, titolari di partita iva esercenti sul territorio Afragolese, Le chiedono di attuare ulteriori misure a sostegno, sia del
contenimento della crisi economica oramai conclamata, ma soprattutto affinché ci sia un
rapido rilancio alla fine di questa incredibili crisi sanitaria, pertanto Le chiediamo di poter ricevere una rappresentanza dei titolari di partita iva per discutere delle proposte che si intendono sottoporLe, come ad esempio l’esenzione dei tributi locali per gli esercenti, (Tarsu, Imu, Tosap, Cosap, etc), l’immediata attivazione di tutto quanto
necessario affinché il Comune di Afragola acceda ai fondi erogati dalla Regione Campania nel più breve tempo possibile, l’istituzione di un ufficio apposito al quale rivolgersi per accedere ai fondi di sostegno alle attività, forti investimenti in termini di
pubblicità e manifestazioni pubbliche al fine di accendere il motore dell’economia locale.
I commercianti di Afragola, vista la situazione di emergenza richiedono al Sindaco di adottare una serie di misure per consentire alle attività economiche oggi chiuse, di essere messe in condizione di non chiudere definitivamente,
uccidendo del tutto il tessuto economico della città. In questa prima fase, chiediamo:
1) che sia consentito a tutti i negozi alimentari (oggi aperti a seguito del decreto Covid19) di far spendere i buoni (facilitando o eliminando il
sistema di convenzioni). Evitare che si utilizzino come buoni spesa con i fondi del Governo i ticket (tipo Ticket resturant), che comportano per i
negozi un danno economico, una perdita di fatturato e un incasso a 90/120 giorni.
2) Sospensione di Imu, Ici, Tares, Tari, Tasi fino al 1 dicembre 2020 per le attività commerciali
3) Eliminazione per il 2020 per le attività commerciali di Tosap e Cosap (tassa pubblicità insegne e occupazione suolo)
4) Sospensione del pagamento Acqua fino al 1 dicembre 2020, con possibilità di rateizzo per il 2021 per i soli commercianti.

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