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Caivano, San’Antimo e Arzano:minacce ai Commissari, esposto alla Procura

Due Associazioni Antimafia scrivono ai Procuratori Francesco Greco e Giovanni Melillo: “Nei territori i Prefetti a rischio come negli anni di piombo”. Non sarebbe la solita minaccia celata dietro il paravento di polemiche strumentali, ma un disegno preordinato e forse ben organizzato.

E quanto starebbe accadendo in queste ore nei comuni gestiti dai Commissari finiti al centro di un fuoco incrociato di chi attraverso un tentativo maldestro di voler sovvertire le gravi accuse mosse nei loro confronti, con una strategia che pare essere accomunata da un unico filo conduttore: attaccare lo Stato e chi lo rappresenta in questo momento storico in cui i governi stanno dimostrando di non poter garantire più nessuno, men che meno gli organismi statali.

Il paradosso vero è rappresentato dal Comune di Sant’Antimo in cui la commissione insediatasi solo da poche settimane, è già finita al centro di violenti attacchi da parte di alcuni che, attraverso una campagna social altamente diffamatoria e a mezzo irruzioni nella casa comunale per scattare video e foto, starebbero tentando di condizionare le scelte della commissione straordinaria.

Senza contare che da quanto si legge negli atti a corollario dello scioglimento, la moglie di un ex amministratore di primo piano dell’ente, avrebbe anche beneficiato di una concessione ritenuta illegittima. Stessa cosa anche nel comune di Arzano, dove sarebbe partita una vera e propria campagna diffamatoria sui social (già denunciata alla Procura) contro la Commissione straordinaria.

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Anche Caivano vede l’insofferenza di chi non perde occasione per rimarcare fatti e circostanze non supportate dai fatti ma con il chiaro intento di delegittimare anche in questo l’azione dello Stato. E appare ovvio, che tutta questa sovraesposizione senza un intervento deciso della magistratura con l’apertura di indagini, potrebbe determinare un rischio concreto per i funzionari dello stato e contro chiunque si “macchi” di ostacolare l’avanzata di un sistema che sulla prevaricazione, la violenza verbale e la calunnia vorrebbe costruirsi una nuova credibilità politica.

Azioni tanto poco accorte smentite con dati di fatto dalle azioni concrete dei commissari.

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