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De Luca: “Non ho firmato l’intesa Stato-Regioni”. La Campania, ad oggi, non riapre il 3 giugno i propri confini

Primi strappi sulla fase 2 della ripartenza dopo l’emergenza Covid-19. «La Campania non è d’accordo e non ha sottoscritto l’intesa Stato-Regioni che alcuni media presentano come condivisa all’unanimità». Così il governatore Vincenzo De Luca a “Mezz’ora in più” su RaiTre.

“Dal 3 giugno ho sentito, anche ieri sera dal premier, liberi tutti. Io ragionerò il 2 giugno per capire a che punto è il contagio, ma che significa liberi tutti se abbiamo ancora curve epidemiologiche alte in alcune parti dell’Italia”.

“C’è un clima di confusione in Italia, basti pensare che siamo a domenica pomeriggio e dovremmo riaprire lunedì mattina, così hanno comunicato all’Italia. Voglio chiarire che noi non apriamo lunedì mattina né i ristoranti, né i pub, né altro, per serietà. Su alcune norme di sicurezza generale deve pronunciarsi il ministero della Salute, non è possibile che il Governo scarichi opportunisticamente tutte le decisioni sulle Regioni. Non è accettabile”.

Resta comunque il via libera ad apertura di parrucchieri, barbieri, estetiste e negozi di abbigliamento per Lunedì 18 Maggio e per Giovedì 21 Maggio  i ristoranti e i bar.

«La Campania è la Regione d’Italia che ha meno risorse fra tutte le Regioni nel fondo sanitario nazionale» ha proseguito De Luca su Rai3.«Non tutti sanno – ha spiegato – che la Campania riceve pro capite ogni anno 45 euro in meno rispetto a un cittadino del Veneto, 40 euro in meno della Lombardia, 60 euro in meno rispetto all’Emilia Romagna, 30 euro in meno rispetto al Lazio. La Campania viene rapinata ogni anno di 300 milioni di euro dallo Stato centrale». Anche a proposito dei tamponi, ha aggiunto De Luca, «la Campania ha ricevuto da Consip un quarto dei tamponi arrivati in Veneto e un terzo di quelli arrivati nel resto d’Italia. In queste condizioni, produrre i risultati raggiunti dalla Campania è stato un risultato straordinario».

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