Sant'Antimo

Sant’Antimo: Criminalità, mazzette e minacce nella gestione dell’Ufficio Tecnico

Dalle oltre 1400 pagine dell’ordinanza cautelare dell’operazione dei Carabinieri del Ros che ha smantellato il “Sistema Sant’Antimo” emergono dettagli di come venisse gestita la cosa pubblica completamente in mano alle organizzazioni criminali.

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Centrale nell’indagine è la figura di Francesco Pio Di Lorenzo, ex consigliere comunale ed esponente di spicco del Clan Puca. Già sottoposto alla misura degli arresti domiciliari per una precedente inchiesta, Di Lorenzo sarebbe stato l’anello di collegamento tra la politica e la criminalità. Secondo i collaboratori di giustizia, il suo mobilificio sarebbe stato una centrale del malaffare.

Altra figura chiave è Claudio Valentino, responsabile della III sezione dell’Ufficio Tecnico Comunale di Sant’Antimo. Secondo le prove raccolte dagli investigatori, in cambio di denaro ricevuto da Di Lorenzo e da altri esponenti del Clan Puca, avrebbe pesantemente condizionato numerose gare d’appalto per l’assegnazione di lavori pubblici. In modo che quest’ultime fossero vinte dalle società riconducibili all’organizzazione criminale. Numerose circostanze di questo tipo sono state documentate dai Carabinieri del Ros.

Non tutti i funzionari dell’Ufficio Tecnico erano al servizio della criminalità. L’ex responsabile della VII sezione divenne bersaglio delle ritorsioni del clan Puca proprio perché non voleva piegarsi alle volontà della cosca. Nell’ottobre del 2017, il funzionario fu violentemente aggredito a colpi di spranga e pochi giorni dopo la sua auto fu crivellata di proiettili. Per gli investigatori i mandanti sarebbero stati Francesco Pio Di Lorenzo, Giuseppe Di Lorenzo, Nello Cappuccio, ex consigliere comunale e Antimo Puca. Una sorte analoga toccò anche al geometra che doveva prendere il suo posto, che fu minacciato con una pistola e rinunciò all’incarico.

La stessa sorte toccava anche a quei consiglieri comunali che non si allineavano alla strategia criminale. L’alternativa alle mazzette, erano aggressioni e intimidazioni.