Frattamaggiore

Frattamaggiore. Scoppia la bagarre in consiglio comunale e la maggioranza abbandona l’aula

La squadra di Del Prete abbandona l’aula dopo le accuse della minoranza
Del Prete: “Non consentiremo mai che il dibattito politico trascenda, riducendosi ad un insieme di ingiurie ed offese personali”
Lunedì 22 giugno 2020. Il Consiglio comunale è convocato per le ore 14.30. Alle 15.30, in seconda convocazione, parte l’appello: tutti presenti tranne Luigi Grimaldi, Dario Chiariello e Pasquale Aveta che si uniranno ai lavori qualche minuto dopo l’Inno di Mameli.

[the_ad id=”23524″]

All’ordine del giorno, l’elezione del Presidente dell’Organo dei revisori dei conti. Su questo ultimo punto, dopo la votazione e l’ennesima riconferma di una maggioranza compatta, parte la bagarre e la squadra Del Prete abbandona l’Aula Consiliare.
Il Sindaco, motiva così la scelta: “Non consentiremo mai che il dibattito politico trascenda riducendosi ad un insieme di ingiurie ed offese personali”.
I FATTI:
Che l’aria fosse tesa lo si è capito sin dalle prime battute. Dai banchi della minoranza, ostruzionismo puro e sull’elezione del presidente dei Revisori dei conti – organo fondamentale in sede di bilancio- scoppia la bagarre. Il presidente facente funzioni del consiglio comunale, introduce il punto n.2 all’ordine del giorno e dai banchi della minoranza, il consigliere Michele Granata chiede di sospendere di 5 minuti la seduta per aprire un dialogo con i consiglieri di maggioranza, nel tentativo di convergere su un unico nome. La maggioranza esita, poi all’unanimità vota per la sospensione. L’accordo non c’è e si prosegue. La minoranza sostiene Francesco Casaburi la maggioranza Enrico Gervasio, stimato professionista di Frattamaggiore.

Il voto è segreto e Gervasio incassa la maggioranza dei voti utili. L’opposizione -che in un’ottica elettorale si compone di 2 gruppi distinti ma che nel civico consesso si scopre unita sotto la bandiera anti-DelPrete- sferra l’ultimo attacco. Chiedo la parola, Presidente – tuona Michele Granata- la votazione appena conclusa è da considerarsi non valida perché su uno dei foglietti c’è scritto solo il cognome del candidato e l’assenza del nome, per l’omonimia con il consigliere comunale di maggioranza Pasquale Gervasio, rende contestabile il voto. Poi arriva la pesante accusa che porta la squadra di Del Prete ad abbandonare l’aula. Il consigliere Gervasio-aggiunge Granata- nei giorni scorsi ha incontrato altri candidati a Sindaco. La maggioranza per questa ragione ha chiesto al consigliere Gervasio di rendere conoscibile il suo voto. Ecco perché su 12 schede compare il nome ed il cognome del candidato mentre invece, su una –quella di Gervasio- compare soltanto il cognome.

Del Prete non ci sta. Ed alle strumentalizzazioni ed alle ricostruzioni infedeli dei fatti, risponde con un video attraverso la sua pagina face book:
“La politica è confronto – sottolinea Del Prete – abbiamo preferito abbandonare l’aula per l’alto senso delle Istituzioni e la grande considerazione che abbiamo della Politica. Hanno tentato in tutti modi di bloccare i lavori del consiglio ma all’ostruzionismo abbiamo risposto con responsabilità e senso del dovere. La maggioranza non ha esitato e compatta ha affrontato il segreto dell’urna. Chi siede nelle Istituzioni ha il dovere di anteporre il bene comune agli interessi personali. Il comportamento della minoranza dimostra che una certa parte politica che presto si presenterà al corpo elettorale, naviga nella direzione opposta”.