Cardito Tamponi

Cardito: Odissea tampone, dal 19 agosto al 2 settembre per avere una risposta


Oggi vi raccontiamo l’odissea vissuta da Alina, residente a Milano ma con i genitori a Cardito. Lo scorso 16 agosto Alina è tornata dalle vacanze in Sardegna a Milano. Il giorno dopo è partita per Napoli e il 18 agosto una volta a casa a Cardito ha accusato sintomi riconducibili al covid.

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La ragazza il 19 agosto ha contattato l’ASL Napoli 2 Nord preoccupata sia per i sintomi e sia per la presenza dei genitori, entrambi anziani con patologie. Passano i giorni ma nessuno si è fatto più sentire e Alina il 24 agosto ha contattato nuovamente l’ASL. Amara la scoperta, la sua pratica era stata accantonata perché il dipende che l’aveva presa in carico era andato in ferie. Finalmente il 26 agosto viene chiamata per effettuare il tampone a Giugliano.

La ragazza effettua il tampone e poi il silenzio. Nessuna risposta nonostante i continui solleciti. Alina cerca l’aiuto del Sindaco di Cardito, Giuseppe Cirillo, che si attiva in prima persona, ma il suo tampone non si trova a Giugliano. Le difficoltà per Alina aumentano perché ha delle patologie pregresse e deve assumere dei farmaci specifici che aveva lasciato a Milano, non immaginando di restata sequestrata a Cardito dall’inefficienza dell’Azienda Sanitaria Locale. Inoltre, a Milano, i suoi datori di lavoro iniziano a non credere a questa incredibile storia sollecitando la ragazza a tornare per non trovarsi pure licenziata.

Finalmente, il pomeriggio del 2 settembre arriva il risultato del tampone: Negativo. La sua odissea è finita, ma la vergogna per la gestione imbarazzante di questa emergenza no. Perché la storia di Alina non è isolata e sono decine e decine le persone in attesa da giorni per ricevere i risultati dei tamponi effettuati a Pozzuoli e Giugliano.