Campania: annullati migliaia di matrimoni per l’ordinanza di De Luca: “Spose in lacrime”

Matrimoni e comunioni: pioggia di disdette dopo l’ordinanza emessa l’altro giorno da Palazzo Santa Lucia. Gli imprenditori del wedding, riporta un articolo de Il Mattino, sono «in ginocchio» e le spose «cancellano in lacrime le nozze al telefono». Il limite di 20 persone presenti agli eventi, imposto dalla Regione Campania a causa dell’escalation del Covid – che entrerà in vigore dal 5 ottobre – «coinvolge un indotto da 400mila lavoratori – dice Lino Ferrara, presidente di Assofiere – e produce oltre 2,7 miliardi annui solo dai matrimoni in Campania, che sono 27mila ogni 12 mesi».

Centralini delle location da cerimonia in tilt, spose che scoppiano in lacrime al telefono, smarrimento generale, dubbi sul da farsi, crisi economica. Il quadro della situazione delle ultime 48 ore lo racconta Mariarosaria Aversano, socia di Aloa, azienda che organizza eventi a Villa Fattorusso a Posillipo e a Villa Scalera e Villa Punta Pennata a Bacoli:

«Ci stavamo riprendendo dopo il lockdown – sospira la Aversano – ma questo provvedimento è un colpo di grazia. Avevamo in calendario 300 matrimoni tra il 2020 e l’inizio del 2021 nelle nostre tre ville. Tutte le 300 coppie ci hanno chiamato per mettere in dubbio le nozze. In 30 hanno già cancellato il matrimonio.

È un tuffo al cuore sentire le spose che piangono: si tratta di ragazze già costrette a spostare i matrimoni da giugno a ottobre, e che ora devono spostarli al 2021. L’ordinanza ci fa ripiombare nella crisi economica dei mesi scorsi: un matrimonio coinvolge in media 100 invitati, che spendono 120 euro a persona, e 40 lavoratori tra musicisti, cuochi, fotografi, camerieri, guardarobieri, vigilanti, eccetera. Averne persi già 30 non è affatto poco».

I numeri generali delle disdette dal post-ordinanza – in costante aggiornamento – li fornisce Luciano Paolillo, che è anche presidente di Airb (Associazione Italiana regalo-bomboniere-wedding e confetti). «Per le aziende delle location da cerimonia arriviamo già al 30% di disdette nelle ultime 48 ore – spiega l’imprenditore – il danno è stimabile in 250 milioni di euro circa.

Mille matrimoni e 200 comunioni che avrebbero dovuto svolgersi tra ottobre e dicembre sono stati cancellati da quando è arrivato il provvedimento di De Luca». E poi c’è Vebo, la fiera del wedding da domani a Fuorigrotta: «Stiamo andando avanti, anche se con grossissime difficoltà: la situazione non è delle più facili – prosegue Paolillo – L’ordinanza ci danneggia.

Dei 250 espositori abituali di Vebo ne erano previsti 50, a causa del Covid, con due padiglioni occupati anziché 7. Nell’aria c’era un po’ di ripresa, ma paura e restrizioni allontanano l’utenza. In nessuna delle altre regioni, nemmeno nel Lazio in crisi Covid, sono stati emessi provvedimenti simili».

Gli imprenditori del settore fieristico, che su scala nazionale hanno ottenuto 5 milioni a fondo perduto con il Decreto Rilancio – chiedono chiarezza sul futuro: «La filiera degli eventi è in ginocchio – denuncia Ferrara – Nemmeno un bambino festeggia il compleanno con meno di 20 persone, figuriamoci un matrimonio.

L’indotto del wedding coinvolge 400mila lavoratori in Campania. Tutte famiglie per cui gli incassi, con il limite di 20 persone, saranno ridotti dell’80% nella migliore delle ipotesi, visto che le disdette sono già tante. Tuttosposi, che organizzo, rilascia 30mila pass per i collaboratori degli espositori. Il 20 settembre, prima dell’ordinanza, avevo già scelto di rimandarla di un anno, e avevamo concepito una special edition per gennaio 2021. Anche questo evento, però, date le ultime restrizioni, è fortemente compromesso».