Paradossalmente, nell’anno peggiore per i musicisti non sono mancati ottimi dischi, in grado di ravvivare, di genere in genere, questo strano 2020.
In ordine crescente, i cinque migliori selezionati sono:
- Daniel Blumberg – On&On
Il giovane musicista inglese prosegue il suo percorso di catarsi attraverso la musica. Se il precedente Minus aveva tracciato queste coordinate con un sound intimo e introspettivo, con On&On esce fuori la sua vena schizofrenica e sperimentale, senza mai lasciare da parte l’eleganza. Il disco art/indie rock dell’anno.
- IDLES – Ultra Mono
Il gruppo di Bristol è probabilmente il più grande “caso” degli ultimi anni, uno dei pochi nomi che per fama, qualità ed impatto sulla società può rivaleggiare con i grandi nomi del passato. Ultra Mono è il loro album più difficile, ma anche il manifesto della loro ideologia sonora. Per gli amanti del punk senza compromessi.
- Shabaka and the Ancestors – We Are Sent Here by History
Shabaka Hutchings è il miglior sassofonista dei nostri tempi e quest’ultimo album, assieme al suo gruppo, lo conferma: afro-jazz/spiritual jazz in costante movimento, frenetico al punto giusto, di classe quando serve. Il connubio perfetto fra passato, presente e, soprattutto, futuro.
- Fiona Apple – Fetch the Bolt Cutters
Il disco più chiacchierato dell’anno, fra chi lo considera un capolavoro e chi un’allucinazione della critica. La realtà dei fatti è che Fetch the Bolt Cutters, oltre ad essere il miglior lavoro della straordinaria cantautrice statunitense, è il primo album spartiacque del nuovo decennio. Un lavoro che nasce come liberazione personale, e lo fa senza errori.
L’album pop dell’anno trasuda vita da tutti i pori.
- Clipping. – Visions of Bodies Being Burned
Negli anni in cui l’hip hop domina il panorama musicale internazionale, è logico che sia un album hip hop ad essere il primo in classifica. Non è altrettanto scontato, però, che sia un capolavoro di questo tipo: Visions of Bodies Being Burned scardina i concetti base del genere, per portarsi in una dimensione sperimentale inedita, capace di percorrere trasversalmente attitudine e sostanza.
I Clipping. sembrano i figli dei Dalek e, come loro, danno inizio ad una nuova generazione di artisti