Ridurre il consumo della plastica per salvaguardare noi e l’ambiente in cui viviamo

 

Da anni l’inquinamento della plastica stenta a cessare e non essendo una fonte biodegradabile può risultare molto nocivo per noi e per l’intero pianeta Terra. Basti pensare a quanta plastica consumiamo di giorno in giorno: posate o bicchieri monouso per il caffè, contenitori in cui conserviamo il cibo, bottiglie d’acqua, buste della spesa e tanto altro ancora. Tutte queste materie plastiche sono costituite da polimeri puri o miscelati con additivi.

Sul sito LiberiDallaPlastica si evidenziano tutti i fattori che “contribuiscono” all’aumentare dell’inquinamento della plastica. In primis le industrie che ogni anno scaricano nel mar Mediterraneo sostanze inquinanti e circa 40 milioni di oggetti di plastica. Questi oggetti possono essere ingeriti da animali, nuocendo alla loro salute sino a provocarne la morte.

Anche i cittadini, poi, sono protagonisti di questo scempio. Non sanno gestire il 28% del materiale di scarto ed inoltre non riescono a promuovere e ad organizzare correttamente la raccolta differenziata dei rifiuti. La plastica risulta essere molto pericolosa per la nostra salute. Secondo alcuni studi, infatti, è in grado di raggiungere anche l’intestino umano passando attraverso il sangue e l’assunzione di microplastiche possono fungere da vere e proprie sostanze tossiche per l’organismo provocando anche disfunzioni riproduttive. Bisognerebbe quindi iniziare a ridurre il consumo di oggetti in plastica, per cercare di salvaguardare non solo la nostra salute ma anche quella dell’ambiente in cui viviamo.