Non perdiamo anche l’ultima occasione: l’editoriale di Antonio Iazzetta

In distribuzione oggi l’ultimo numero di Cogito: ecco l’editoriale del direttore

di Antonio Iazzetta – Non perdiamo anche l’ultima occasione
Come volevasi dimostrare, il passaggio dal 2020 al 2021 non ha risolto tutti i problemi. Quello che c’era nell’anno tanto odiato ce lo siamo ritrovati anche nel 2021. Avevo invitato a non vedere l’arrivo del nuovo anno come l’atto risolutivo dei problemi che abbiamo affrontato nel 2020 perché quei problemi, pur se acuiti da una pandemia in atto che ha colto tutti di sorpresa, sono figli di altri mali. Che sono ben presenti e lo saranno ancora purtroppo.
Il discorso vale sia a livello nazionale che a livello locale. Ancora una volta dobbiamo fare i conti con pressapochismo, incapacità, incompetenza…E queste non sono le cose peggiori. Il peggio è infatti rappresentato da coloro che puntano solo a salvaguardare il proprio tornaconto o quello dei loro ‘fedelissimi’ dimenticando l’obiettivo prioritario che dovrebbe accompagnare tutti coloro che sono impegnati in politica: il bene comune.
Sembra, anzi lo è, una considerazione scontata, ai limiti del qualunquismo. Ma, oggi più che mai, sarebbe opportuno che coloro che occupano ruoli nelle Istituzioni, a tutti i livelli, la prendano a riferimento visto il periodo storico che stiamo vivendo.
A nulla sono valsi, finora, gli appelli all’unità, a non perdere l’ennesima occasione, davvero l’ultima, per avviare un cambiamento radicale del Paese. E il discorso vale sia per il livello nazionale che per quello locale.
Nelle prossime settimane arriveranno 200 miliardi di euro che devono essere spesi per migliorare il Paese in settori che, purtroppo, molti di quelli che siedono nelle Istituzioni locali, stentano anche a capire di che si tratta. Si pensi per esempio a cosa pensa la maggior parte dei Consiglieri comunali dell’area a nord di Napoli se si parla di rivoluzione verde e transizione ecologica…Magari qualcuno penserà che basti fare una pista ciclabile o l’ennesima villetta da destinare poi all’abbandono e all’incuria. Senza rendersi conto che, dietro quelle parole, c’è un Mondo fatto di sostenibilità che permetterebbe di garantire alle future generazioni un Pianeta almeno nelle condizioni in cui è ora oltre che creare occasioni di lavoro e, quindi, di sviluppo economico e sociale.
La realtà qual è, invece? La solita. Una realtà che ci consegna Istituzioni nelle quali non si riesce a garantire neanche l’ordinario e dove i finanziamenti che arrivano prendono strade che non sempre vanno nella direzione giusta, prediligendo invece vie tortuose che portano a obiettivi inutili, se non dannosi.
C’è ancora tempo per invertire la rotta. E, per farlo, serve il controllo, il fiato sul collo da parte dei cittadini e dei media liberi. Noi siamo pronti a fare la nostra parte. Da cittadini e da giornalisti.