di FRANCESCO CELIENTO – Svanita l’ultima speranza per accertare eventuali responsabilità penali sulla morte della giovanissima Mirijana Milanovic, la 16enne di Caivano, deceduta mentre si trovava in comunità a causa di un banale mal di pancia che in realtà era qualcosa di molto più grave sottovalutato dai sanitari, secondo le varie denunce presentate dalla famiglia della giovane, la quale già veniva da una storia triste.
La Procura della Repubblica di Napoli per la seconda volta ha archiviato il caso dopo che i colleghi del tribunale di Aversa avevano rimesso gli atti per incompetenza territoriale e chiesto nuove indagini. La famiglia insiste sul fatto che a cagionare il decesso sia stata la tardività della diagnosi, all’ospedale di Frattamaggiore sarebbe stata tenuta in osservazione per cinque ore e poi dimessa contro il parere medico.
Mirijana, poi, accusò di nuovo dolori poche ore dopo che rimise piede in comunità e trasportata in un ospedale napoletano morì quì dopo una decina di giorni. Inutile anche un intervento chirurgico, la ragazza chiuse gli occhi definitivamente il 5 settembre 2018. I familiari, assistiti dall’avvocato Luca Della Peruta, sono sempre convinti che se il problema fosse stato individuato in tempo Mirijana adesso sarebbe viva. Ora non resta da sperare in una riapertura delle indagini ma per fare ciò è necessario che siano presentate nuovi elementi altrimenti anche questa richiesta verrebbe sicuramente respinta.