Covid: pronte le riaperture dal 3 Maggio, potrebbe essere eliminato il coprifuoco

Riaperture si, ma non prima del  3 maggio. E’ su questa data lo scontro intero al Governo Draghi tra aperturisti e rigoristi.

E’ plausibile infatti che il week-end del Primo maggio si tinga di rosso, come tutte le festività, con il centrodestra che, anche su questo tema, vorrebbe adottare misure meno rigide, da zona arancione.

Intanto le regioni oggi, sotto la guida del neo-presidente Massimiliano Fedriga, hanno messo a punto le nuove linee guida per le riaperture che saranno sottoposte al governo e Cts, per far ripartire ristoranti, bar, piscine, palestre, strutture termali, cinema e teatri.

Sì ai ristoranti aperti anche alla sera, attenendosi alle regole come le distanze tra clienti. Occorre privilegiare le prenotazioni, raccomandano le Regioni nelle linee guida inviate al governo e al Cts e “disporre i  tavoli in modo da assicurare il mantenimento di almeno 2 metri di  separazione tra i clienti di tavoli diversi negli ambienti al chiuso e di almeno 1 metro di separazione negli ambienti all’aperto (giardini,  terrazze, plateatici, dehors)”.

Nei ristoranti “che dispongono di posti a sedere: dopo le 14, consentire solamente la consumazione al tavolo”. Secondo le proposte dei governatori è necessario “privilegiare l’accesso tramite prenotazione e mantenere l’elenco dei soggetti che hanno prenotato per un periodo di 14 giorni.

In tali attività non possono essere continuativamente presenti all’interno del locale più clienti di quanti siano i posti a sedere”. Nei ristoranti “che non dispongono di posti a sedere, consentire l’ingresso ad un numero limitato di clienti per volta, in base alle caratteristiche dei singoli locali, in modo da assicurare il mantenimento di almeno 2 metri di separazione”.

Almeno un metro di distanza -frontale o laterale – tra spettatori al cinema o al teatro se indossano la mascherina e almeno due metri di distanza qualora le disposizioni prevedano di non indossarla. Dalla misure sul distanziamento sarebbero esclusi familiari e conviventi. Le palestre possono restare aperte “anche  in scenari epidemiologici definiti ad alto rischio” purché rispettino  regole, distanziamento e integrino le norme “con strategie di  screening periodico del personale non vaccinato”.

Nel documento, tra le altre cose si prevede  per le palestre di “redigere un programma delle attività il più  possibile pianificato (es. con prenotazione) e regolamentare gli  accessi in modo da evitare condizioni di assembramento e aggregazioni; mantenere l’elenco delle presenze per un periodo di 14 giorni. Potrà  essere rilevata la temperatura corporea, impedendo l’accesso in caso  di temperatura superiore a 37,5 °C”. In piscina solo con almeno 7 metri  quadrati d’acqua a disposizione per nuotatore.

Nel ‘capitolo’ dedicato alle piscine è scritto infatti che “la densità di affollamento in vasca è calcolata con un indice di 7 mq di  superficie di acqua a persona. Per le aree solarium e verdi – si legge poi nel documento – assicurare un  distanziamento tra gli ombrelloni (o altri sistemi di ombreggio) in  modo da garantire una superficie di almeno 10 m2 per ogni ombrellone;  tra le attrezzature (lettini, sedie a sdraio), quando non posizionate  nel posto ombrellone, deve essere garantita una distanza di almeno 1,5 m.

Il coprifuoco notturno potrebbe essere eliminato a breve. La richiesta dovrebbe arrivare dalle Regioni durante il confronto previsto nel pomeriggio con il governo, quando il presidente Fedriga – appena eletto a capo della Conferenza – illustrerà la linea dei governatori, ormai chiara da settimane: bisogna programmare le riaperture, dando date certe agli imprenditori fermi da mesi. Le Regioni presenteranno un vero e proprio piano al governo, con regole e protocolli per riaprire in sicurezza le attività chiuse. Ristoranti, bar, palestre, piscine, cinema e teatri. Tutto durante le prossime settimane: ma la vera priorità per le Regioni sono i ristoranti, con corsia preferenziale per quelli all’aperto.