Casavatore

Casavatore, professore aggredito, parlano i genitori: i nostri figli criminalizzati

A una settimana dall’episodio di cronaca che ha visto il professore Enrico Morabito, dell’Istituto Comprensivo “A. De Curtis” di Casavatore, aggredito fisicamente sotto la sua abitazione da cinque persone, accusato di aver sgridato immotivatamente i sui alunni quella mattina, i genitori della I B secondaria scrivono una lettera aperta.

I genitori da una parte condannano la violenza usata contro il professore, ma dall’altra esprimono disapprovazione rispetto al comportamento avuto dal prof in classe prima di quel giorno.

Di seguito il testo integrale della lettera.

“Egregio Direttore,

sin da subito i genitori della classe 1^B secondaria dell’Istituto Comprensivo “A. De Curtis” di Casavatore (Na), si sono dissociati da ogni forma di violenza subita dal prof. Enrico Morabito, circostanza da loro appresa tramite i social ed i giornali online, esprimendo ogni più ampia solidarietà anche a mezzo e –mail del 18.2.2022, indirizzata al Dirigente Scolastico, ed acquisita dai Carabinieri del Comando di Casavatore nel fascicolo d’indagine sui fatti in questione.

Abbiamo cresciuto i nostri figli trasmettendo l’importanza dei valori e dei diritti fondamentali che sorreggono la nostra democrazia, tra cui il diritto allo studio e la libertà di pensiero, non perdendo mai di vista la verità ed il rispetto per il prossimo.

Purtroppo, pur rimanendo convinti di quanto sopra detto, sin da subito ci siamo resi conto che gli eventi degli ultimi giorni hanno fatto del diritto di cronaca, strettamente legato al diritto di pensiero, un uso incauto ed in alcune circostanze sconsiderato. I nostri figli dalle primissime battute sono stati dipinti come “mostri” incapaci di autogestirsi, sebbene tale circostanza non sia mai emersa dagli insegnanti di ruolo; gli stessi “mostri” che nella durata della supplenza del Prof. Morabito sono stati giudicati con una sfilza di 8 e 9, come risulta dal registro di classe.

L’atmosfera gioiosa dei primi due giorni di supplenza nei quali il Prof. Morabito rilasciava autografi a bambini di 10/11 anni narrando loro l’ampia carriera da regista che lo aveva visto protagonista di molteplici lavori nel campo dello spettacolo, seguita da selfie di gruppo, purtroppo è stata sostituita nel prosieguo di questi lunghi 5 giorni di supplenza da atteggiamenti per nulla rispondenti al ruolo di insegnante. Tali atteggiamenti, contrariamente a quanto sostenuto dal Prof. Morabito in tutte le testate giornalistiche e nelle varie ospitate televisive, hanno gettato i bambini in uno stato di prostrazione, disperazione e disorientamento.

I bambini, in quanto privati di qualsiasi punto di riferimento, nella giornata di giovedì 17 febbraio 2022, minacciati di essere sospesi, di essere divisi come classe, di subire un abbassamento dei voti con conseguente bocciatura ed infine minacciati di perdere le proprie amicizie scolastiche sono sfociati in lacrime. I bambini, al posto della normale reazione umana di conforto ed incoraggiamento, hanno ricevuto dal prof. Morabito, diversamente da quanto sarebbe stato naturale fare, solamente derisione e la conferma delle punizioni minacciate.

Nonostante ciò, successivamente sia ai genitori che al personale scolastico, i bambini hanno espresso con le loro parole ed i loro scritti ampia partecipazione e dispiacere verso il Professore. Il Prof. Morabito, vittima di un’aggressione, e successivamente protagonista di un processo mediatico svoltosi sui social, ha condannato i bambini ed i genitori ritenendoli responsabili dell’aggressione denunciata contro ignoti.

Nessuna possibilità di difesa e contraddittorio è stata concessa in questo TRIBUNALE del quale per amore dei propri figli noi genitori abbiamo scelto di non esserne antagonisti. A distanza di sette giorni dall’accaduto noi genitori che per convinzione abbiamo affidato alla giustizia la risoluzione del caso, confidando nella punizione dei colpevoli, dissociandoci dalle modalità usate dal Prof. Morabito, vediamo nostro mal grado una sempre più crescente narrazione romanzata dell’accaduto con aggiunta di particolari non afferenti, non comprovati e del tutto ininfluenti all’individuazione dei responsabili del vile gesto.

A tutela dei nostri bambini e ritenendo che i processi debbano svolgersi nelle opportune sedi e non sui social ed in televisione, auspichiamo che, per amor di verità, il Prof. Morabito comprenda quanto sia importante far lavorare gli inquirenti con i consueti mezzi e non perseguendo “i colpevoli” sui mass media”.

Ortopedia San Sossio Frattamaggiore