Kiev

Ucraini partono da Caserta per Kiev per difendere la patria. Vassili: “Lo devo ai miei figli”

Caserta – Kiev non si arrende all’attacco delle forze russe, continuano i combattimenti nella capitale dell’Ucraina. Le truppe russe sono entrate a Kharkiv ma nel corso della giornata l’esercito ucraino ha affermato di avere ripreso il controllo: i cittadini resistono all’avanzata dei russi.

Intanto in Italia, e più in particolare a Caserta, molti uomini ucraini sentono il dovere di mobilitarsi e ritornare in patria per difendere il futuro dei propri figli lì rimasti.

Tra loro, anche Vassili, che in Campania lavorava come giardiniere e che ha deciso di partire per l’Ucraina: ”Torno in Ucraina per garantire un futuro ai miei figli che sono rimasti in patria”. Vassili è tra i cittadini ucraini che hanno deciso di lasciare Caserta, dove ha un lavoro da giardiniere in una scuola privata, per tornare in patria e imbracciare le armi contro “i russi che ci hanno invaso. Lo devo ai miei figli”.

“Siamo pronti a tutto – aggiunge Vassili parlando con l’ANSA – il nostro popolo ha già sofferto tanto, e non potevo restare sapendo ciò che sta accadendo”. Con lui sono partiti una decina di uomini ma non è escluso che nei prossimi giorni altri connazionali seguano il loro esempio per raggiungere il campo di battaglia.

Intanto il parroco don Antonello Giannotti, direttore della Caritas diocesana, ha annunciato che è partito un carico di medicinali alla volta dell’Ucraina. “Sappiamo che vi sono degli italiani che danno ragione a Putin – ha detto don Antonello – ma anche duemila anni fa la folla acclamò Barabba e non Gesù. Barabba si è materializzato di nuovo in questa guerra”. Padre Ihor, sacerdote greco-cattolico, e riferimento da anni della comunità ucraina a Caserta, ha lanciato un grido “a tutti gli italiani e agli europei per fermare Putin. È in gioco la sopravvivenza del nostro popolo”. sopravvivenza del nostro popolo”.

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