Superbonus 110: da manovra sostenibile a rovinosa in Campania

Class Action nazionale dell’edilizia a Roma

                                                                              18 maggio – Piazza della Repubblica, Roma

                                       

 

Il Superbonus 110 da incentivo fiscale a manovra rovinosa per il comparto edile, che decide così di manifestare contro una situazione per loro insostenibile. ATC – Associazione Tecnici e Costruttori della Campania, insieme con FACI, Partitalia e Edil Con-sì, sta mobilitando i propri associati per una class action che avrà luogo mercoledì 18 maggio, dalle ore 10.00 in Piazza della Repubblica a Roma.

Manifestazione per il Superbonus 110

Prosegue il percorso di alti e bassi, di parole e ripensamenti, di decreti che cambiano giornalmente da due anni a questa parte. In gioco, il futuro di tante imprese e dei loro dipendenti. Le modifiche continue alla normativa, in particolare per quanto concerne la cessione dei crediti, per altro con effetto retroattivo, hanno generato un circolo vizioso che sta portando tecnici e imprese sull’orlo di un precipizio.

Come se non bastasse, si aggiunge un’altra spada di Damocle sul collo delle imprese. Stiamo parlando del recentissimo requisito richiesto per lavori di una certa entità: essere in possesso della SOA, certificazione fino a ieri richiesta solo per la partecipazione a bandi pubblici e che dal 2023 sarà necessaria anche per i lavori relativi ai Bonus casa. Una vera follia che potrebbe spazzare via dal mercato del lavoro tante piccole e medie imprese. In Campania gli operatori del settore sono impossibilitati a sostenere tutte le spese degli incentivi, potendo contare solo sulle proprie forze, pur avendo un cassetto fiscale pieno di crediti che ad oggi risultano essere carta straccia.

Dichiarazione di Ricciardi

<<A seguito delle ultime decisioni del governo Draghi – spiega Rossano Ricciardi, presidente ATC – è diventato vitale per noi avviare una mobilitazione e intraprendere iniziative di gruppo incisive, volte a catturare l’attenzione della politica, per sollecitare correttivi che ci consentano quantomeno di completare i lavori iniziati, facendo affidamento sulla normativa così com’era stata concepita prima delle modifiche. Il decreto antifrodi è stata solo una scusa per impantanare i Bonus, tanto da rendere problematico l’incasso e il completamento e dei lavori eseguiti. Il governo deve ascoltare le nostre esigenze, pena l’interruzione, entro la fine di maggio, di tutti i cantieri in corso d’opera, con conseguente messa in cassa integrazione degli operai e l’impossibilità per tanti condomini e ottenere l’agognato incentivo fiscale>>.

 

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