Camorra: un parco pubblico al posto villa bunker di Zagaria

A dieci anni da cattura boss sarà abbattuta casa nel Casertano

Al posto della villa appartenuta fino alla confisca da parte dello Stato agli ultimi vivandieri del capoclan, ovvero i coniugi Inquieto, sarà realizzato un parco pubblico.

Laddove c’era il bunker, ha garantito il sindaco di Casapesenna Marcello De Rosa, sarà piantato un ulivo, “simbolo di pace dove prima c’era la morte”.

La decisione è stata presa al termine di una riunione cui hanno partecipato oltre al primo cittadino, anche l’assessore regionale ai Beni Confiscati Mario Morcone, il prefetto Giuseppe Castaldo e il sostituto della Dda di Napoli Maurizio Giordano, che si occupa proprio di indagini sul clan Zagaria.

La scelta di abbattere l’immobile chiude una situazione che si trascina dal momento dell’arresto di Zagaria; l’anno dopo la cattura, la Squadra Mobile di Caserta sequestrò la villa per abusivismo edilizio, quindi è intervenuta negli anni successivi la confisca.

Ma l’immobile non è mai stato riutilizzato a dispetto della legge; sono state perse e mai più ritrovate le chiavi per entrarvi, e soprattutto c’erano contrasti circa il destino del bene tra i vari soggetti istituzionali competenti: il Comune voleva riutilizzare il villino direttamente, l’Agenzia dei Beni Confiscati voleva invece abbatterlo. Alla fine ha prevalso lo spirito di collaborazione interistituzionale, e nel corso dell’incontro si è deciso per l’abbattimento, che sarà effettuato dai vigili del fuoco (a pagare sarà la Regione), e per la realizzazione di un parco pubblico.