Notte magica alla Johan Cruijff Arena

il Napoli è una  squadra forte, coraggiosa e seria. Come il Napoli nessuno mai: sei gol all’Ajax in Champions League, primato del girone e qualificazione agli ottavi molto vicina. Vincere 6-1 significa dominare a lungo  la partita. Significa annichilire gli avversari, con una lezione di calcio totale. Il paradosso è che tutto ciò avviene nella terra (e nello stadio) dove il calcio all’epoca di Cruijf è stato rivoluzionato. 6-1 significa andar a spulciare gli almanacchi e non trovare un risultato simile nella storia del club partenopeo in campo europeo. Per l’Ajax una disfatta simile non si verificava da 58 anni. Numeri che raccontano di una impresa portata a termine con straordinaria naturalezza.

Ad Amsterdam in campo c’è una squadra felice di giocare a calcio, Raspadori tira fuori dal cilindro un gol, il primo, che non è nel suo abituale repertorio: in tuffo, di testa. «É il più bello dei quattro fatti finora, proprio perché non mi appartiene» dice Jack a fine gara. Prende poi il lusso di una doppietta, lui il bomber no limits che al Corriere si è definito un «ragazzo normale». É normale anche il Napoli che nelle prime tre gare in Champions ha già un bottino di 13 gol all’attivo? Nessuna squadra ha realizzato più di 10 gol nelle prime tre sfide della fase a gironi. Si lo è normale, pur continuando a sorprendere anche se stessa per la dimostrazione di forza che sta dando in questo inizio di stagione. É un Napoli che sta bene, costruito per competere a questi livelli, che ha sostituito il «vecchio» con il nuovo andando a pescare tra gente giovane ed entusiasta. Il dominio nell’Arena di Amsterdam è assoluto, certifica il primato del girone A. E adesso? Provare a nascondersi sarebbe a questo punto un esercizio molto poco credibile: Luciano Spalletti vive la sua seconda giovinezza — primo in campionato e quasi qualificato agli ottavi — assieme ad un gruppo di ragazzi ai quali ha dato strumenti e consapevolezza. Un gruppo che diventa il suo specchio: oggi il Napoli quando inciampa (un piccolo inciampo), si rialza. Ragiona e poi spicca il volo. Pronti via un rimpallo favorisce il centravanti dell’Ajax Kudus e Meret si ritrova con la palla praticamente addosso. Il Napoli è sotto, ma è soltanto una questione numerica.

il cervello non si distrae un solo secondo. L’Ajax sviluppa la gara uomo su uomo, decide di fermare il palleggio e la qualità del Napoli con la forza e anche la cattiveria. Ma quando la squadra che in teoria dovrebbe subire è addirittura più cinica di quello che vuol far sembrare, asseconda la furia e poi colpisce una, due, tre e quattro, fino a sei volte, anche l’Ajax, quello che non ha nelle corde l’arrendevolezza  resta tramortito dalla potenza degli avversari. Non solo la doppietta di Raspadori, i marcatori del Napoli, come sempre, sono tanti e diversi. Zielinski, Di Lorenzo, l’immancabile Kvaraskhelia e poi, da ultimo, Simeone al quale Spalletti ha concesso gli ultimi venti minuti della partita. Il tweet di De Laurentis : «Un Napoli cosmico».

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