Sei arresti nel Rione Salicelle di Afragola: si attendeva da mesi questa retata.

Da mesi si aspettava questa retata, forse anche la famiglia Moccia attendeva l’esito delle indagini, che troppo spesso vedeva le azioni di questo gruppo associate al loro cognome. 

È stato sgominato dai Carabinieri e dalla Squadra Mobile di Napoli, un gruppo camorristico che conduceva i suoi affari illeciti nel Rione Salicelle di Afragola. La Direzione Distrettuale Antimafia contesta alle sei persone arrestate i reati di associazione di tipo mafioso e porto e detenzione illegale di armi da guerra e comuni da sparo e relativo munizionamento.

Gli arresti

Le misure cautelari emesse dal gip riguardano sei persone, tutte con precedenti: Giuseppe Sasso, 26 anni, Vittorio Parziale, 31 anni, Adriano Laezza, 25 anni, Vincenzo De Pompeis, 27 anni, Luca D’Auria, 22 anni e Raffaele Nobile, 44 anni. Le indagini – dei Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Castello di Cisterna e della stazione di Afragola, insieme con gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Napoli e del Commissariato di Afragola – condotte anche con l’utilizzo di intercettazioni telefoniche e ambientali, hanno consentito di delineare la piena operatività del gruppo malavitoso. 

Tutti i retroscena

Si attendevano da tempo in citta’ questi arresti, erano gia molti mesi che gli uomini delle forze dell’ordine avevano consegnato alla magistratura un folto fascicolo con indagini, pedinamenti e intercettazioni. Il gruppo, che viene erroneamente affiliato al Clan Moccia, era da tempo sotto l’occhio del ciclone, nei mesi scorsi c’era stato uno scontro con un’altro gruppo del centro storico afragolese, con ferimenti e intimidazioni, spari nelle serrande di attivita’ commerciali e minacce. Furono sparati nei mesi scorsi oltre 10 colpi di pistola nelle serrande di una attivita’ di Rent Car, riconducibile proprio a Giuseppe Sasso (detto O’ Ninnillo). Poi l’episodio di attacchi alle Salicelle, con spari verso abitazioni, forse di persone legate al gruppo degli arrestati, che porto’ poi nella stessa notte ad inseguimenti per il Rione Salicelle e al ferimento a morte del 47enne Andrea Tagliaferri, lo scorso febbraio.

In molti in citta’ hanno assistito alla stagione delle bombe e alle intimidazioni alle attivita’ commerciali, spessissimo si è pensato proprio a questo gruppo. In quei mesi venivano taglieggiati spacciatori e contrabbandieri. Ci sono stati diversi episodi di gambizzazione, a Via Roma e nel quartiere cosidetto San Michele. Da analizzare l’ordinanza di arresti di questa notte per valutare se gli organi inquirenti accusano il gruppo di 6 anche di queste malefatte.

Sulle bombe fu costretto a prendere le distanze Antonio Moccia, esponente di spicco della famiglia Moccia, che con l’affissione di un manifesto eclatante raccontò il fastidio della sua famiglia ad essere associata a certe azioni.

I Moccia, coinvolti in questi anni in diverse inchieste, con arresti e procedimenti giudiziari molto pesanti, sicuramente erano infastiditi da questo gruppo e soprattutto dall’ associazione alla loro famiglia, ed insieme agli afragolesi si stavano chiedendo perchè tante azioni criminose in citta’, che tutti riconducevano al gruppo degli arrestati di questa notte, non portasse all’intervento della Procura.