Una chat degli orrori piena di violenze di ogni tipo: due universitari a processo

Gli insospettabili. Gli studenti.

Erano diffuse su una chat frequentata da circa 300 persone, creata da studenti universitari milanesi, immagini orribili come fotografie di “squartamenti e decapitazioni”, abusi sessuali su bambini, “simbologie naziste”. Nata inizialmente come una banale “challenge“ sulla condivisione di contenuti frivoli e leggeri la chat è poi sfociata nella pubblicazione di immagini estremamente violente. Fino ad arrivare a varcare il confine fra lecito e illecito, con la divulgazione di contenuti pedopornografici e di immagini di omicidi e mutilazioni di persone.

Foto dell’orrore

Le indagini della Polizia locale di Sesto San Giovanni, coordinate dalla Procura di Milano, sono partite dalla segnalazione di uno studente universitario milanese che, all’interno della chat, si è imbattuto nella fotografia di una neonata vittima di violenza sessuale. Quando l’ha vista il ragazzo ha sporto denuncia. Le indagini sono sfociate in un processo in corso a Milano a carico di quattro studenti universitari, residenti in diverse città della Lombardia, accusati di divulgazione, detenzione e cessione di materiale pedopornografico.

Sono imputati anche due minorenni a L’Aquila, per gli stessi reati. Nel frattempo è stata effettuata anche la bonifica di smartphone e computer, interrompendo la pericolosa e progressiva diffusione in rete del materiale pedopornografico”.