Biden: messaggio ai moderati e sfida ai Gop

“Finiamo il lavoro insieme”

Un discorso ottimista di 73 minuti, dove il presidente ha alternato sapientemente i toni riflessivi ed ecumenici a quelli più fieri e combattivi. Consapevole che il lavoro si può finire solo trovando compromessi con il Grand Old Party, che ora controlla la Camera, ma sapendo che diversamente potrà fare la sua campagna scaricando le colpe dello stallo sugli avversari, come fecero Bill Clinton e Barack Obama con il Congresso diviso.

Biden ha dedicato solo il finale alla politica estera, ribadendo l’impegno “a restare al fianco dell’Ucraina finche’ necessario” e mettendo in guardia la Cina che gli Usa agiranno ogni volta che Pechino “minaccera’ la nostra sovranità, come abbiamo dimostrato la scorsa settimana”, con l’abbattimento del presunto pallone-spia. Il presidente ha cominciato con un’apertura scherzosa verso il neo speaker della Camera Kevin McCarthy: «non voglio rovinare la tua reputazione ma non vedo l’ora di lavorare con te».

I posti di lavoro stanno tornando, l’orgoglio sta tornando per le scelte che abbiamo fatto negli ultimi due anni. Questo è un progetto per le tute blu (gli operai, ndr) per ricostruire l’America. Il mio piano economico riguarda l’investimento in luoghi e persone che sono stati dimenticati”.

Biden ha delineato poi la sua roadmap: la riforma della polizia, il divieto delle armi d’assalto, il ripristino del diritto d’aborto (con la minaccia di veto su qualsiasi bando a livello nazionale), il ‘made in Usa’ per il materiale da costruzione nei progetti federali, la sfida climatica come “minaccia esistenziale”, la tutela dei minori contro lo sfruttamento dei social, un fisco più giusto con la minimum tax per i ricchi e la quadruplicazione delle tasse sul buyback delle grandi aziende, come quelle petrolifere, “che fanno profitti scandalosi pagando zero di tasse federali”.

Scintille in aula anche quando il presidente ha accusato il Grand Old Party di tenere l’economia Usa “ostaggio” del tetto al debito che non vuole alzare. Biden non ha dimenticato neppure un accenno all’assalto al Capitol del 6 gennaio 2021: “due anni fa, la nostra democrazia ha affrontato la sua più grande minaccia dai tempi della guerra civile. Oggi, benchè ferita, la nostra democrazia rimane indomita e intatta. La storia dell’America è una storia di progresso e resilienza…Siamo l’unico paese ad uscire piu’ forti da ogni crisi”.