Un’escalation tra Usa e Russia?

Nelle ultime ore siamo stati bombardati di notizie sulla pericolosa tensione nei cieli tra Stati Uniti e Federazione Russa. Facciamone il punto.


di Gianluca Gautieri – La notizia meno recente riguarda l’abbattimento di un drone statunitense che, partito dalla Romania nella giornata di ieri, è stato intercettato e distrutto dall’aviazione russa. La questione ha senz’altro aperto un contenzioso diplomatico fra i due stati. Gli Usa rivendicano il diritto di sorvolare il Mar Nero in quanto territorio internazionale, mentre la Russia condanna il gesto tramite la voce dell’ambasciatore a Washington Anatoly Antonov. “Sappiamo tutti a cosa servano queste ricognizioni di velivoli senza pilota. A raccogliere informazioni di intelligence che poi l’Ucraina usa per colpire la Russia”. Mosca si aspetta dunque che Washington “metta fine ai voli vicino ai confini russi”, che definisce “ostili”.


È però fattore cruciale il tentativo della Casa Bianca di smorzare i toni, ben guardandosi dall’attribuire movente di dolo all’incidente per evitare un’escalation di tensione. Il Pentagono parla di manovre «pericolose e non professionali» dei due caccia che si sono piazzati di fronte al drone, che hanno rilasciato carburante «deleterio per l’ambiente», fino all’urto.


L’allarmismo è stato poi alimentato nella giornata di oggi, quando siamo venuti a conoscenza di due notizie apparentemente cruciali. Trattasi di un’esercitazione dell’aviazione russa su Kaliningrad, che ha visto impegnati dieci jet, e l’intercettazione da parte della Royal Air Force britannica e dell’aviazione tedesca di un aereo militare russo, che viaggiava da Kaliningrad a San Pietroburgo (Kaliningrad è un enclave russa in Estonia, il nodo risiede nel fatto che il jet avrebbe attraversato i cieli estoni senza avvertire le autorità di Tallinn).


In questi casi, il fattore anomalo riscontrabile è però molto limitato. Per quanto concerne l’intercettazione dell’aereo militare russo, la faccenda non ha realmente generato tensioni. Il velivolo è stato ordinariamente scortato dalla flotta occidentale, ed ha concluso il suo volo. Trattando invece l’esercitazione russa nei cieli di Kaliningrad, non vi è alcuna reale anomalia, dato che essa è avvenuta su territorio russo.


In effetti, i due eventi non vengono neanche citati dalla stampa internazionale, che ha invece focalizzato l’attenzione sul recupero dei detriti appartenenti al drone statunitense di cui ci siamo precedentemente occupati. Il rischio è che l’intelligence del Cremlino possa studiare la tecnologia del dispositivo utilizzato dagli Stati Uniti, nel caso in cui riuscisse a reperirne i resti.


È però evidente che la “tensione nei cieli” degli ultimi due giorni, non porterà ad alcuna escalation.