Castellammare di Stabia: il Tar conferma lo scioglimento per infiltrazioni criminali

 

Le risultanze dell’attività di indagine e la significatività degli elementi indiziari emersi sono stati valutati correttamente dall’Amministrazione, confermato quindi il DPR con il quale è stato disposto lo scioglimento del Comune di Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli, per infiltrazioni della criminalità organizzata. Così il Tar del Lazio con una sentenza con la quale ha respinto un ricorso proposto dall’ex amministrazione comunale dell’importante centro della Città metropolitana di Napoli.  I giudici, hanno ritenuto che, il quadro emergente dall’istruttoria svolta dall’autorità, descrive un contesto generale che depone una non occasionale ‘contiguità’ tra gli organi comunali e la criminalità organizzata, nonché un quadro connotato da diffusa illegalità e condizionamento.  Vari gli elementi indicati che secondo il Tar depongono per la disfunzione dell’amministrazione locale e per la “prossimità” degli organi amministrativi con le consorterie criminali. Tra questi: le varie operazioni di polizia giudiziaria sfociate anche nella applicazione di misure cautelari, il rilevato e palese sostegno elettorale, confermato dalle risultanze giudiziarie, di esponenti della locale criminalità in favore di taluni candidati che facevano parte della lista che sosteneva l’organo di vertice dell’ente, la riscontrata rete di rapporti parentali e di frequentazioni che esisteva da taluni amministratori e esponenti delle locali consorterie, la partecipazione del primo cittadino quale testimone di nozze al matrimonio di un soggetto legato alla locale famiglia mafiosa e la presenza in seno al consiglio comunale di amministratori gravati da legami con i medesimi esponenti dei clan camorristici. Ed è da ritenersi “irrilevante” l’eventuale intervenuta assoluzione di alcuni soggetti coinvolti in una serie di procedimenti penali. Al comune stabiese quindi non resta che aspettare le prossime elezioni, per vedersi governata da un sindaco eletto e non da un commissario prefettizio.