Avellino: dopo la rivolta nuova aggressione in carcere, detenuti scatenati

 

Resta alta la tensione nel carcere di Avellino dopo la rivolta dei detenuti che mercoledì pomeriggio, per alcune ore, si sono asserragliati all’interno della sezione dopo aver distrutto arredi e suppellettili dentro e fuori le celle riservate ai reclusi per reati comuni. Ieri mattina ennesimo episodio di violenza, denunciato dal segretario regionale della Fp Cgil, Orlando Scocca. Un detenuto ha colpito con una testata un agente di Polizia penitenziaria fratturandogli il naso. Il poliziotto è stato trasferito all’ ospedale Moscati di Avellino. Sui fatti di ieri, il Procuratore capo di Avellino, Domenico Airoma, ha aperto un’inchiesta mentre, già nella tarda serata di ieri, quattro detenuti dei cinquanta che sono stati protagonisti della protesta, ritenuti gli organizzatori, sono stati trasferiti in penitenziari fuori dalla regione Campania. Dopo il segretario nazionale del Sappe, Donato Capece, anche la Fp Cgil critica, senza fare il nome, le dichiarazioni del Garante regionale delle persone detenute, Samuele Ciambriello.Qualcuno ha tentato di sminuire, dichiara Orlando Scocca, ciò che è avvenuto nel carcere di Avellino ad una banale protesta. L’ennesima aggressione di stamattina, ieri per chi legge, conferma invece l’estremo stato di tensione che c’è nel carcere avellinese”. Il segretario nazionale dello stesso sindacato, Mirko Manna, chiede che il capo del DAP, Giovanni Russo “si rechi subito ad Avellino e fornisca ai sindacati i dati delle aggressioni dei detenuti agli agenti della Polizia penitenziaria”.