Giovani delinquenti responsabili degli spari contro i monumenti: De Iesu sottolinea il ruolo della devianza giovanile, escludendo il coinvolgimento della camorra.

NAPOLI -Durante una conferenza stampa, De Iesu ha commentato l’incidente, sottolineando come i colpi di pistola siano riconducibili a giovani delinquenti piuttosto che ad affiliati della criminalità organizzata.

Con una vasta esperienza nel campo della sicurezza pubblica, De Iesu ha evidenziato l’evoluzione e l’involuzione della camorra nel corso degli anni. Secondo l’assessore, la camorra preferisce mantenere un basso profilo per condurre i propri affari, mentre le forze dell’ordine si impegnano in operazioni di contrasto dei clan legati allo spaccio di droga, come dimostrato di recente nelle operazioni condotte nei Quartieri Spagnoli.

De Iesu ha sottolineato che gli attacchi ai monumenti devono essere inquadrati in un contesto più ampio, ovvero quello della devianza e del disagio giovanile. Si tratterebbe di piccoli gruppi di giovani, non veri e propri gang come accade altrove, che compiono atti deprecabili caratterizzati da aggressività e violenza, senza un obiettivo chiaro. Secondo l’assessore, è fondamentale concentrarsi sulle cause che portano a comportamenti come le aggressioni a coltellate perpetrate da giovani di 15 anni, spesso immersi in una realtà digitale.

De Iesu ha sottolineato che le indagini non sono sufficienti per affrontare questa problematica, ma è necessario prendere in considerazione anche il contesto familiare dei ragazzi e delle ragazze che vivono in situazioni degradate. Egli ha evidenziato l’importanza di un forte presidio di assistenti sociali. Oltre all’azione repressiva, è cruciale fornire sostegno e assistenza a giovani e bambini svantaggiati. De Iesu ha ricordato il successo del Progetto Peter, sviluppato nel quartiere della Sanità, ma ha anche evidenziato che richiede investimenti significativi. L’amministrazione sta attualmente lavorando per recuperare risorse finanziarie al fine di promuovere progetti sociali concreti per aiutare gli adolescenti. Secondo De Iesu, la repressione non è l’unica soluzione; è fondamentale anche interrogarsi sul modo in cui i bambini crescono.

L’assessore ha anche affrontato il tema della circolazione delle armi all’interno di questi gruppi giovanili. Ha sottolineato che il controllo di tale fenomeno è complesso poiché le fonti di approvvigionamento sono molteplici, tra cui quelle provenienti da conflitti armati. L’arrivo di armi sul territorio risulta difficile da contrastare a causa della diversità di vie di traffico.

 

In conclusione, De Iesu ha sottolineato che è fondamentale affrontare la devianza e il disagio giovanile come fattori chiave per comprendere gli attacchi ai monumenti, escludendo la camorra come responsabile di tali azioni. L’impegno dell’amministrazione è rivolto non solo alla repressione, ma anche a fornire supporto e assistenza ai giovani, con l’obiettivo di costruire una società più sicura e resiliente.