Napoletano condannato a 25 anni per omicidio in Città del Messico

Carmine Vitucci, un napoletano, è stato condannato a 25 anni di reclusione per l’omicidio di Salvatore De Stefano, anch’egli originario di Napoli, avvenuto a Città del Messico la sera del 4 aprile 2019. La sentenza è stata emessa dal Tribunale di Città del Messico.

La notizia è stata annunciata dall’avvocato Gennaro Demetrio Paipais, che rappresenta il padre Ciro e la sorella Rossella insieme all’avvocato difensore messicano Alejandro Lic.

Le motivazioni della sentenza saranno depositate nei prossimi giorni, ma durante il processo è emersa chiaramente la volontà di vendetta da parte di Vitucci per motivi futili. Quel tragico 4 aprile 2019, Vitucci sparò quattro colpi di pistola a volto scoperto a De Stefano di fronte al ristorante “Bella donna” a Città del Messico. Vitucci è stato arrestato all’inizio del 2020, mentre il processo per omicidio è iniziato alla fine del 2021.

Dall’istruttoria dibattimentale è emerso con chiarezza che – spiega l’avvocato Paipais – l’omicidio non aveva nulla a che vedere con una presunta truffa, come era stato ipotizzato subito dopo l’agguato. La gelosia, invece, è stata il motivo che ha spinto l’assassino ad agire. Vitucci non voleva che la vittima avviasse una sua attività commerciale a Città del Messico. È importante sottolineare che – continua Paipais – Salvatore aveva sempre lavorato onestamente e non aveva mai avuto alcun coinvolgimento con il crimine organizzato“.

Vitucci ha agito a volto scoperto – conclude Paipais – proprio per evidenziare la sua vendetta. È stato riconosciuto grazie alle immagini registrate dal sistema di videosorveglianza del ristorante e grazie alla testimonianza di alcuni avventori“.