Meloni: tasse a rate e addio al superbollo

In seguito allo stop dei lavori per la morte del fondatore di Forza Italia, Silvio Berlusconi, da lunedì, il Parlamento riprende le attività a pieno regime. In commissione Finanze alla Camera è previsto il voto sugli emendamenti. Sono previste ben due sedute: martedì 20 giugno e mercoledì 21. Gli emendamenti, presentati entro la scadenza del 26 maggio, erano oltre 600. I segnalati della maggioranza sono circa 110-120. La tabella di marcia del Governo è chiara: incassare l’ok al ddl entro l’estate e avviare i primi decreti attuativi all’inizio del 2024. Il viceministro all’Economia, Maurizio Leo, ha dichiarato: “Lavoreremo intensamente per chiudere il testo che dovrà essere approvato prima della fine dell’estate, in modo da poter partire a gennaio con i primi decreti” attuativi. Compatibilmente con le risorse”. Il viceministro ha poi spiegato l’idea della premier ai sindacati, quella di “ampliare sensibilmente lo scaglione più basso per ricomprendervi molti più lavoratori”.  

Secondo quanto emerso finora, altri punti di discussione sarebbero: la rateizzazione delle tasse di novembre, con sei rate nell’anno successivo; la riduzione della ritenuta d’acconto almeno alla metà, dal 20% al 10; l’abolizione delle microtasse e in particolare il superbollo (la tassa sulle auto più potenti. ndr). E c’è la volontà precisa di destinare tutto ciò che si recupera dall’evasione alla diminuzione della pressione fiscale.

Lo scopo dichiarato è quello più volte detto anche dalla premier Giorgia Meloni: un fisco “amico”. Il relatore. Alberto Gusmeroli (Lega) dpiega: “C’è una gran voglia di semplificare il fisco, ridurre la pressione fiscale e riequilibrare il rapporto tra cittadino e fisco. Si lavorerà con uno spirito “assolutamente costruttivo: siamo aperti a proposte migliorative anche dell’opposizione”.