Sono accolti nell’istituto di custodia attenuata di Lauro. In Italia, complessivamente, i bimbi che vivono in questa condizione sono 23. E dalla Campania è partita una proposta per modificare il codice di procedura penale per consentire alle mamme detenute, che hanno figli con un’età massima di 10 anni, di scontare la pena in case di accoglienza. L’altro giorno il Consiglio regionale della Campania, presieduto da Gennaro Oliviero, ha approvato all’unaminità una proposta di legge (primo firmatario propio Oliviero) in tal senso. Ed ora la Campania, come ha spiegato oggi nel corso di una conferenza stampa, il presidente Oliviero si farà promotore di un’iniziativa affinchè altre Regioni di Italia possano decidere in tal senso. La scorsa legislatura alla Camera era stata avanzata una proposta di legge che però dovrebbe riprendere il cammino con il nuovo Parlamento. “Ritengo che i Consigli regionali di Italia faranno la loro parte – ha detto Oliviero – perché dei bambini non possono crescere. I bimbi sono degli innocenti e per questo è necessario prevedere che si possa scontare la pena in luoghi alternativi”. Un bambino che cresce dietro le sbarre, ha detto invece il garante campano per i diritti delle persone private della libertà, Samuele Ciambriello “non dimenticheranno mai questa esperienza. Le parole che usano maggiormente sono: apri e chiudi“. “E’ una vicenda estremamente dolorosa per la nostra Regione – ha rimarcato Olivero – su 23 bambini che crescono in carcere con le loro mamme 10 sino in Campania. Per noi si tratta di una legge di civiltà perché dobbiamo far crescere i bambini nel modo più giusto”.
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