Campi Flegrei: Napoli attua un piano di evacuazione

 

La consigliera regionale campana del gruppo Misto Maria Muscarà ha dichiarato: “Il Comune di Napoli ha finalmente ammesso la sua impreparazione circa i piani di esodo per il rischio vulcanico dei Campi Flegrei”. Una sorta di non troppa velata critica a Palazzo San Giacomo a proposito del bando di gara, per la redazione di un piano di esodo dalla zona rossa dei Campi Flegrei, pubblicato dal Comune di Napoli in questi giorni.

Muscarà spiega: “Il paradosso sui piani si ha nel momento in cui Protezione civile, Ingv e amministrazioni locali garantiscono l’esistenza di piani di emergenza, con la conseguente esercitazione a Pozzuoli nel 2019, mentre invece il Comune di Napoli pubblica ora il bando per la realizzazione degli stessi. Allora la domanda sorge spontanea: o era tutta propaganda con piani approssimativi ma mai definitivi, oppure non sono mai esistiti. Resta l’incapacità e l’impreparazione per un evento che, se dovesse succedere, con questa classe dirigente mi rassicurerebbe poco”. Intanto, conclude la consigliera, le scosse di terremoto stanno aumentando.

I risultati emersi nell’incontro formativo

Nella giornata di ieri si è tenuto un incontro informativo tra istituzioni e cittadini sul tema del rischio vulcanico nei Campi Flegrei, questo promosso da Comune di Pozzuoli e Protezione civile della Regione Campania, alla presenza anche dei sindaci di Bacoli e Quarto, Josi Della Ragione e Antonio Sabino. Sono intervenuti Francesca Bianco (Dipartimento vulcani Ingv), Mauro Di Vito (Osservatorio Vesuviano), Giulio Zuccaro (Centro di competenza Plinius) e Francesco Casu (ricercatore Cnr-Irea).

I dati emersi non risultano essere eccessivamente negativi né positivi: la possibilità di un’eruzione a lungo termine è pari all’11%, una piccola eruzione esplosiva può essere ipotizzata intorno al 60%, ‘media’ al 25% e ‘grande’ al 4%; i sismi legati al bradisismo ai Campi Flegrei sono in aumento, ben 4.488 negli ultimi 12 mesi e ben 880 solo nell’ultimo mese di giugno.

L’area è in allerta gialla dal 2012, da 11 anni. È una fase che precede anche il preallarme, ma che richiede un maggior monitoraggio. Si dovesse passare effettivamente alla fase di preallarme, verrebbe dichiarato lo stato di emergenza che porterebbe all’allontanamento dalle zone a rischio di oltre un milione di cittadini verso punti prestabiliti. Il piano è quello rimodulato di recente dal Comune di Pozzuoli e dalla Regione Campania

Luigi Manzoni, sindaco di Pozzuoli, ha spiegato: “Sappiamo che il bradisismo è in aumento e c’è la consapevolezza da parte della popolazione di dover convivere con questo fenomeno. Da tempo abbiamo predisposto un tavolo di confronto e di lavoro facendoci affiancare dalle maggiori autorità scientifiche. Questo incontro è un’occasione importante per rafforzare la collaborazione tra tutte le istituzioni e pianificare preventivamente cosa fare in caso di evoluzioni dell’attuale fase”.