“In questo momento il sistema informatico è ancora bloccato, siamo tornati a gestire le richieste di analisi su fogli di carta, come una volta”. Così Pasquale Di Girolamo, direttore sanitario dell’azienda ospedaliera universitaria Vanvitelli di Napoli. L’attività del policlinico prosegue, anche se “tutto è più lento – spiega Di Girolamo – e non si riesce così a gestire al massimo la mole di indagini analitiche.
Squadra di esperti in azione
“I problemi – racconta il direttore sanitario – sono cominciati il primo luglio, pensavamo fosse un guasto del software e invece poi i tecnici dopo lunghe analisi hanno appurato che si trattava degli hacker. Abbiamo avvisato l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale che da Roma ci ha
inviato i propri esperti che sono al lavoro, ci dicono che dovremo aspettare più o meno altre 48 ore”. Una situazione che rallenta molto l’attività del policlinico: “Non possiamo trasferire i referti nelle cartelle elettroniche – spiega Di Girolamo – non riusciamo a far funzionare le firme digitali.”
L’agenzia per la cybersicurezza ha reso noto in un comunivato che “l’azienda ospedaliera universitaria Luigi Vanvitelli di Napoli ha reso noto di essere stata vittima di un attacco informatico di tipo ransomware e che sono in corso valutazioni per definire la portata dell’attacco, oltre che la natura dei dati oggetto della violazione”, aggiungendo che ha inviato una propria squadra di esperti presso il nosocomio napoletano per contribuire all’analisi dell’attacco e al ripristino dei sistemi impattati.