Arrestata la banda responsabile di 27 rapine tra Napoli e Caserta

Erano divenuti un vero e proprio incubo per tutti i commercianti della zona Napoli – Caserta. Soprannominati “banda Renegade“, in seguito a una lunga e complessa indagine, sono stati arrestati. Coordinata dalla procura della Repubblica di Napoli Nord, l’Arma del nucleo investigativo di Castello di Cisterna sono riusciti a prendere i quattro individui, dando esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare. Si tratta di soggetti di Sant’Antimo (comune della città metropolitana di Napoli) da tempo noti alle forze dell’ordine, tutti di età compresa tra i 20 e 30 anni. Gli indagati risultano accusati dei reati di rapina continuata e in concorso, ricettazione e detenzione illegale di armi.

Grande rilevanza per il nucleo investigativo di Castello di Cisterna, anche le intercettazioni e i filmati ripresi dai sistemi di videosorveglianza. Numerosi gli indizi raccolti durante le investigazioni, i militari sono riusciti a inchiodare i quattro alle proprie responsabilità, ricollegandoli a ben 27 rapine, tra quelle tentate e quelle messe a segno, compiute ai danni di altrettanti esercizi commerciali collocati tra la provincia Nord di Napoli e quella di Caserta.

Gli indizi raccolti

La banda utilizzava un’autovettura poi risultata rubata, potevano disporre di un arsenale composto da pistole e addirittura fucili a canne mozze. Armi che servivano chiaramente per intimorire i negozianti e convincerli a cedere alle minacce. I loro colpi sarebbero iniziati durante i primi mesi dell’anno in corso una serie di supermercati, ma non solo. Colpiti infatti anche farmacie, distributori, bar, ristoranti e tabaccherie nei comuni di Giugliano in Campania, Sant’Antimo, Casandrino, Grumo Nevano, Frattamaggiore, Aversa, Sant’Arpino, Casaluce e Teverola.

Proprio in una di queste circostanze, stando a quanto riferito dagli inquirenti, sarebbero arrivati addirittura a compiere ben 11 rapine nella stessa sera, mettendo da parte complessivamente un bottino di migliaia di euro in refurtiva. Tutti gli indizi raccolti dagli uomini dell’Arma durante la complessa fase investigativa sono stati ritenuti validi dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Napoli Nord, il quale ha disposto la reclusione in carcere per tre degli indagati e gli arresti domiciliari per il quarto.