Arrestato lo zio di Kata, la bambina scomparsa a Firenze

Mia Kataleya Chicclo Alvarez, detta Kata, è scomparsa il pomeriggio del 10 giugno a Firenze. La bambina peruviana, 5 anni, stava giovando con altri bambini nel cortire dell’ex hotel Astor occupato (dove viveva con la madre e il fratello) ma quando la madre rientra dal lavoro, alle 15,45 circa, di lei non ci sono più tracce.  Lanciato l’allarme, dopo pochi giorni, è divenuto un caso di rapimento. Le forze dell’ordine fecero sgombrare l’albergo e perquisito le stanze di 140 persone (tutti i residenti dell’albergo). Sono stati interrogati tutti gli abitanti nell’edificio, adulti e bambini con cui giocava, prelevato il DNA e raccolto le immagini delle telecamere di videosorveglianza.

L’ultima immagine della bambina è delle ore 15:13 del 10 giugno. Si vede Kata che scende e sale le scale dell’ex hotel, indagata anche l’ultima donna ad averla vista, ma fuori dai sospetti. Sono stati perquisiti anche i genitori della bambina per pura prassi e oggi, 5 agosto 2023, è stato arrestato suo zio, Abel Alvarez Vasquez. Con lui in carcere anche altri 3 uomini: sono accusati di essere tra i responsabili del raid punitivo contro due persone che si sarebbero rifiutate di pagare le stanze dell’ex hotel Astor. I genitori della bambina non sono indagati, ma si tratterebbe di una “perquisizione presso terzi”.

Le accuse sugli arrestati

Secondo la procura, sui 4 arrestati penderebbero i reati di tentato omicidio, lesioni, tentata estorsione ed estorsione.

La vicenda risale al 28 maggio scorso quando una persona fu lancia dalla finestra dall’ex hotel Astor. Il primo intervento è stato quelle delle volanti, che quella notte intervennero dopo le richieste di soccorso da parte delle presunte vittime. “Mi stanno per ammazzare”, gridava qualcuno di loro al telefono.

Al centro dell’inchiesta della squadra mobile che ha portato lo zio della bambina in carcere ci sono diversi episodi. Compreso quello di una vittima che sarebbe stata incontrata dall’uomo nei mesi scorsi: Abel Alvarez Vasquez. La vittima era in compagnia della propria figlia di appena 11 anni.  Secondo quanto raccontato dagli inquirenti, ogni camera aveva un costo che oscillava dai 600 ai 700 euro.

L’avvocatessa Elisa Baldocci, legale dello zio di Kata, spiega: “Mi limito a rilevare che il procedimento penale aperto nei confronti del mio assistito riguarda un caso diverso dal caso del rapimento. È indagato per altri fatti, non perché ha in qualche modo ha a che fare col rapimento della bambina”.

Secondo i carabinieri, coordinati dal pm Christine Von Borries, il sequestro della bambina potrebbe essere maturato in un contesto di faida tra i parenti di Kata e gruppi di connazionali e romeni che vivevano nell’ex hotel Astor. Proprio in quella stessa struttura dove il 28 maggio ci fu l’intervento della polizia per un caso di tentato omicidio che ha portato poi all’arresto dello zio della piccola scomparsa. Non si esclude dunque, la possibilità che la bambina sia stata rapita a scopo di estorsione per una sorta di vendetta o ricatto nell’ambito di un presunto «racket degli affitti» gestito da alcuni occupanti. Purtroppo, a oggi, non si sa ancora dove si trovi la piccola Kata.