Sicuramente in tanti ricorderanno del terribile omicidio della povera Giulia, originaria di Sant’Antimo in provincia di Napoli, dove poi si svolsero i funerali, e che tanto clamore ebbe sulle tv nazionali e locali. Clamore, dolore e indignazione per il fatto che la povera vittima fosse incinta, per il fatto che ad ucciderla fosse stato il compagno e padre del nascituro. Ebbene ieri si sono avute delle sconvolgenti rivelazioni dall’autopsia della povera Giulia. Da mesi, almeno da dicembre 2022, Alessandro Impagnatiello stava tentando di avvelenare con del topicida Giulia Tramontano, la compagna 29enne incinta di 7 mesi, che poi uccise il 27 maggio 2023, con 37 coltellate e il cui corpo fu ritrovato, dopo quattro giorni, gettato vicino a dei box auto a Senago, in provincia di Milano. Infatti questo è quanto risulta dalla consulenza autoptica depositata ieri alla Procura di Milano che ha rivelato la presenza del veleno per topi sia nel “feto” che nel “sangue” della donna con un “incremento” della somministrazione “nell’ultimo mese e mezzo”. Autopsia da cui emerge anche che Giulia, morta dissanguata, era ancora viva dopo ogni coltellata e che quindi poteva essere salvata, se solo fosse stata soccorsa in tempo.