I Sindaci del Bel Paese contro la spending review

  • Articolo di Biagio Fusco

Il Mef interviene alla edizione numero 40, stavolta tenutasi a Genova, dell’assemblea che annualmente tiene l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani e lo fa attraverso un video collegamento di Giancarlo Giorgetti, il quale rivolgendosi ai sindaci di tutto il Bel Paese dispensa parole, dalle quali traspare una volontà rassicurante rispetto alle delicate e complesse sfide amministrative che li attende di lì al prossimo anno, ma che comunque non trascura di evidenziarne le difficoltà, anche fin troppo scontate. Il messaggio lanciato dal ministro a coloro che amministrano i territori a livello locale è molto chiaro. Debbono ricordare di non essere mai soli, ma di avere tutta la fiducia ed il sostegno del Governo riposta al loro fianco, purché garantiscano un impegno incondizionato nel sovraintendere ed incidere concretamente sulla corretta gestione delle procedure burocratiche, affinché abbiano uno snodo sempre fluido, trasparente, efficace ed efficiente, in maniera da raggiungere l’obiettivo non impossibile del buon andamento della Pubblica Amministrazione.

In più, ad essi è ovviamente chiesto di impiegare nel modo più proficuo le spesso limitate risorse di cui dispongono, nel quadro di una finanza pubblica che per gli enti locali talora è interpretativamente qualificata come “ creativa ”, visto che i vari ruoli, tecnici e politici, chiamati alla quadratura dei dati contabili devono necessariamente escogitare o far ricorso, di fronte a problematiche che appaiono insormontabili, a soluzioni inconsuete. Ed infatti con frasi alquanto stringate ma di notevole e pregnante significato si esprime così: “ In questa fase è quanto mai necessario assicurare la massima efficienza nella gestione delle risorse e dei processi amministrativi per sfruttare al meglio gli spazi e per seguire priorità specifiche e ben delimitate ”.

Il capo del Mef non ha evitato di rimarcare il tema che, all’attualità, concentra tutta l’attenzione dell’esecutivo centrale, ed ha fatto dunque più di qualche passaggio sul dibattito che è in atto intorno al progetto di legge di bilancio, un provvedimento che – secondo Giorgetti – è concettualmente incentrato sulla individuazione di un asse che possa sorreggere le legittime aspettative di tanti settori chiave dell’economia italiana e con essi di tanti soggetti, senza però oltrepassare i confini rappresentati dai vincoli di sostenibilità finanziaria degli impegni di spesa. Alla realizzazione della prossima manovra concorreranno, di certo, tutti gli enti pubblici, seppur in misura proporzionata al contributo che ciascuno è in grado di offrire sulla base anche della propria capacità di sacrificio, a cominciare dai ministeri, i quali daranno prova di un segnale consistente: “ Gli interventi previsti avranno la caratteristica della selettività e riguarderanno problematiche urgenti e specifiche ”.

Il ministro del Carroccio ha preannunciato che non verrà adottata una decisione drastica, e quindi non esiste il timore di un taglio lineare, malgrado si faccia sentire e con toni molto agitati la rivolta dei sindaci italiani indirizzata contro la scure della spending review, che – a loro parere – li colpirebbe con una intensità non accettabile, poiché li sovraccarica di finalità e traguardi da centrare con poca provvista sui capitolati. Sarà un intervento quello dell’autunno 2023 severamente improntato ai tagli in generale, ed è ovvio che ognuno tenti di tirare acqua al proprio mulino, con ogni ragionevole probabilità rappresentando una evidenza dei numeri piuttosto lontana dalla realtà e soprattutto lamentando un’ingiustificabile carenza di un tavolo tecnico – politico, al quale partecipare per mettere in luce le proprie eccezioni. Da più parti, e cioè da Bari a Venezia, da Roma a Milano, i primi cittadini d’Italia sono tutti concordi nel gridare no ai tagli di bilancio verso i comuni: “..Dopo otto anni si torna a parlare di tagli… Il taglio ai Comuni va ritirato perché non è sostenibile né corretto… i bisogni aumenteranno a dismisura e i soldi stanno diminuendo…”.