Spaccia a Pavia trovate 15 dosi

Spaccia cocaina in via Tasso a Pavia e viene arrestato dalla polizia. Mohamed Oussaoui, un 18enne originario del Marocco ma residente con il padre in via Famiglia Cignoli, è stato trovato in possesso di quattordici dosi di cocaina.

Agenti aggrediti

Poi ha anche aggredito gli agenti che lo stavano accompagnando a casa per eseguire la perquisizione domiciliare. Ieri mattina l’arresto è stato convalidato dal giudice e il giovane marocchino è stato rimesso in libertà ma con obblighi ben precisi. Gli è stata infatti imposta la dimora a Pavia con il divieto di uscire di casa dalle otto di sera alle nove del mattino seguente. Se le forze dell’ordine lo dovessero sorprendere in giro finirà direttamente in una cella del carcere di Torre del Gallo. Il processo è stato fissato il sedici febbraio prossimo.

L’arresto è stato eseguito lunedì pomeriggio. Una pattuglia della squadra volante impegnata in un servizio di controllo ha visto il giovane nordafricano (nonostante la giovane età è già conosciuto dalle forze dell’ordine) che passava un piccolo pacchetto ad un altro giovane. I poliziotti si sono insospettiti e si sono fermati per eseguire un controllo. Erano in divisa e i due si sono subito accorti che si stavano avvicinando per controllarli. Il cliente ha avuto il tempo di fuggire e piedi di corsa ed ha fatto perdere le tracce. Mohamed Oussaoui è stato invece fermato ed è stato perquisito in strada. In una tasca dei pantaloni nascondeva quindici dosi di cocaina che, secondo l’accusa, dovevano essere spacciati nella zona di Città Giardino. Il giovane nordafricano è stato identificato ed è stato accompagnato a casa (via Famiglia Cignoli è vicina al posto dove il 18enne è stato fermato) per la perquisizione domiciliare. C’era infatti il sospetto che potesse nascondere altra droga pronta per essere «piazzata» a clienti che non mancavano mai. Prima aveva cercato di aggredire gli agenti ma nel parapiglia nessuno era rimasto ferito.

Il padre meccanico

In casa c’era il padre che fa il meccanico e mantiene la famiglia. Il 18enne, invece, non studia e non lavora. Nell’abitazione non è stata trovata altra droga. Il ragazzo è stato accompagnato in questura dove è stato arrestato con le accuse di detenzione ai fini di spaccio e anche di resistenza a pubblico ufficiale. Ieri mattina gli agenti lo hanno accompagnato in tribunale perchè era stata fissata l’udienza di convalida. Il provvedimento è stato convalidato dalla giudice Elena Stoppini che, anche se il 18enne era stato già fermato lo scorso mese di dicembre, ha preferito evitare di mandarlo in carcere anche per la giovanissima età. Il pubblico ministero Antonella Santi ha chiesto i domiciliari in attesa del processo mentre il giudice ha preferito optare per l’obbligo di dimora in città con il divieto di uscire di notte. Il 18enne è poi ritornato a casa in attesa del processo. I poliziotti hanno sequestrato alcuni cellulari del ragazzo: squillavano in continuazione con messaggi e chiamate sia in arabo che in lingua italiana.