Di Flavio Cerbone – Da ieri sera è ufficiale, Walter Mazzarri ha lasciato il timone della panchina del Napoli a Francesco Calzona, il terzo comandante di una nave che ancora non riesce a trovare la sua quadra. Una vita da calciatore di provincia, poche presenze in b e poi l’incontro con l’uomo che ha cambiato la sua vita professionale nella sua ultima stagione di calcio giocato, all’epoca quest’uomo era solo un tecnico dalle idee moderne, oggi è Maurizio Sarri. Sarà proprio l’incontro con il Toscano, che sarà fondamentale per Calzona, che lo seguirà per 13 anni ed agli inizi in contemporanea svolgerà anche la professione di rappresentante del caffè, facendosi successivamente apprezzare in terra Partenopea proprio come vice del mister del ” Sarrismo“, il termine coniato anche dalla Treccani che indicava quel Napoli corto, con la linea alta e quei famigerati 33 schemi difensivi. Poi un anno da vice di Eusebio Di Francesco e la Seconda vita Azzurra da collaboratore tecnico del primo Napoli Spallettiano. Apprezzato da gran parte del gruppo attuale ed anche da quello di Sarriana memoria, con Marek Hamsik che ha insistito per averlo come Ct della sua Slovacchia, che in estate si giocherà Euro 2024. Adesso per il 55enne di Vibo Valentia la grande chiamata, il doppio ruolo da Ct e Mister e l’estrema voglia di rivedere al Maradona quegli assiomi di pressing alto e densità offensiva che sembrano lontani ricordi.
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