Scossa di terremoto di magnitudo 5.5 nel Montenegro, avvertita in Puglia e Basilicata

Una potente scossa di terremoto ha scosso il Montenegro alle prime ore di questa mattina, creando un’ondata di paura che si è estesa fino alla regione italiana. Il sisma, con una magnitudo di 5.5 gradi Richter, ha avuto luogo nei pressi del confine con la Bosnia, precisamente alle 4 del mattino, orario locale. Le onde sismiche hanno attraversato le terre montenegrine, raggiungendo anche i territori italiani, in particolare le regioni di Puglia e Basilicata.

Le coordinate geografiche dell’epicentro indicano che il terremoto è stato localizzato a sud-ovest di Carodj, a circa 70 chilometri dalla capitale Podgorica e a 28 chilometri dalla città di Nikšić. Fortunatamente, la zona interessata è scarsamente popolata e montagnosa, attenuando potenzialmente l’impatto del sisma sulle comunità locali.

Tuttavia, nonostante la distanza geografica, l’intensità della scossa ha reso possibile percepire le vibrazioni anche in territorio italiano. Secondo quanto riferito dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), le segnalazioni di cittadini italiani hanno iniziato a pervenire circa un’ora dopo l’evento sismico. Numerosi abitanti delle regioni costiere adriatiche meridionali, nonché delle città dell’entroterra come Matera, hanno comunicato di aver avvertito la scossa.

Attualmente non si hanno notizie di danni a persone o cose in Italia, anche se l’evento ha innescato una serie di segnalazioni di disagio e preoccupazione tra la popolazione. Le autorità locali, in stretto coordinamento con i servizi di protezione civile, rimangono in allerta per monitorare eventuali sviluppi e garantire la sicurezza dei cittadini.

Il terremoto odierno evidenzia ancora una volta l’importanza della preparazione e della prontezza di fronte a eventi sismici, soprattutto in aree ad alto rischio come il Mediterraneo. Le comunità coinvolte sono chiamate a rimanere vigili e adottare misure di sicurezza adeguate per affrontare eventuali emergenze future.