Multe fino a 5mila euro per chi guarda le partite con il ‘pezzotto’

Le multe per chi guarda le partite con il ‘pezzotto’ stanno per diventare una realtà. Questa decisione, annunciata dal commissario Agcom, Massimiliano Capitanio, su Linkedin, ha destato reazioni contrastanti ma è stata giustificata come un passo necessario nella lotta contro la pirateria e il furto di proprietà intellettuali.

Capitanio ha sottolineato che la lotta alla pirateria non deve riguardare solo le associazioni criminali, ma anche coloro che, consapevolmente o meno, utilizzano applicazioni e servizi illegali per accedere a contenuti protetti da copyright. La prossima mossa prevede sanzioni che vanno da 150 a 5000 euro, una misura che potrebbe apparire impopolare ma che è considerata essenziale per scoraggiare l’utilizzo di questi mezzi illegali.

In Italia, un recente caso giudiziario ha posto l’attenzione su questa pratica. Il Tribunale di Campobasso ha emesso una condanna di 2 anni e 20 giorni di reclusione, insieme a una multa di 15mila euro, per un uomo di 38 anni residente a Isernia. L’uomo è stato riconosciuto colpevole di truffa aggravata per la diffusione illegale, tramite internet, di contenuti televisivi di pay-TV, incluso il noto ‘pezzotto’.

Questo individuo ha agevolato illegalmente l’accesso a contenuti soggetti al pagamento di un abbonamento, come film e partite di calcio, attraverso l’uso del ‘pezzotto’. Questo caso, parte dell’operazione “The Perfect Storm”, ha coinvolto un’indagine su vasta scala che ha visto la collaborazione di 12 Paesi europei, evidenziando la portata transnazionale di questo tipo di frode.

Il verdetto emesso dal giudice Candigliota segna un importante precedente, essendo uno dei primi del genere nel Molise e in Italia. La pubblica accusa aveva richiesto una pena più severa, ma la difesa ha già annunciato il ricorso in Appello. Durante il processo, gli interessi delle piattaforme come Sky sono stati rappresentati dall’avvocato Giuseppe Fazio, mentre il procuratore Nicola D’Angelo ha guidato l’accusa.

Questo caso mette in evidenza la determinazione delle autorità a contrastare la pirateria e proteggere i diritti delle società che offrono contenuti legali. L’imposizione di multe significative per chi utilizza il ‘pezzotto’ potrebbe rappresentare un deterrente efficace per chiunque sia tentato di infrangere la legge per accedere a contenuti protetti.