Corte di Cassazione Annulla Confisca: Polemiche sul Caso dei Fratelli Pellini


Il verdetto era nell’aria, ma la conferma è giunta lo scorso 25 marzo: la Corte di Cassazione ha annullato la confisca dei beni dei tre fratelli Pellini. Questi imprenditori, coinvolti in un caso emblematico di disastro ambientale noto come Terra dei Fuochi, hanno visto restituiti beni per un valore superiore ai 200 milioni di euro. Tuttavia, la Cassazione ha emesso tale decisione poiché il decreto di confisca emanato dalla Corte d’Appello di Napoli è risultato essere oltre i termini previsti.

La vicenda ha destato scalpore, considerando che i fratelli Pellini erano stati condannati in via definitiva per disastro ambientale. La loro attività imprenditoriale, incentrata sulla gestione dei rifiuti ad Acerra, ha portato ad accuse di smaltimento illecito di rifiuti pericolosi, con un’impatto devastante sul territorio. Nonostante la condanna, la sentenza della Cassazione ha determinato il dissequestro dei beni, suscitando reazioni contrastanti.

Attivisti ambientali e familiari delle vittime hanno espresso delusione e rabbia per la decisione della Cassazione. Alessandro Cannavacciuolo, attivista contro i roghi tossici e portavoce delle vittime, ha sottolineato la sconfitta dello Stato e ha esortato la Procura di Napoli a intervenire nuovamente per confiscare i beni, considerando il disastro ambientale come un reato permanente.

Anche esponenti politici hanno sollevato critiche. Francesco Emilio Borrelli “Cosa diremo adesso alle vittime della Terra dei Fuochi?”, mentre per Legambiente “questa sentenza è un’ulteriore ferita inferta a chi vive in territori devastati dai traffici illegali di rifiuti”.

Carmela Auriemma del Movimento 5 Stelle ha definito la decisione “scandalosa” e ha annunciato un’interrogazione parlamentare per indagare sul ritardo della Corte d’Appello di Napoli.